QUÉ VIVA MÉXICO

QUÉ VIVA MÉXICO
di

Hecho en México è la nuova sezione del MFF curata da Andrea Lavagnini. Nazione emergente, il Messico ha un ruolo preminente nell’agenda di quest’anno, presente con ben cinque film di cui due in concorso (Navajazo di Ricardo Silva e Somos Mari Pepa di Samuel Kishi Leopo).

 

 

Perché hai scelto proprio il Messico per questa nuova sezione?

Il Focus nasce da un'esigenza del lavoro di selezione. Ogni anno vengono iscritti decine di film messicani di grande qualità. Gli oltre 126 premi internazionali vinti nel 2013 sono testimonianza dell'ottimo stato di salute della cinematografia messicana  e di una continua capacità di dialogare e interessare tutto il mondo. Ci sembrava quindi  opportuno mostrare al pubblico una parte di questi ottimi film. 

Va aggiunto che la cinematografia messicana è contraddittoria:  vede spesso sfuggire i suoi talenti migliori (come Alfonso Cuarón, Guillermo Del Toro e Alejandro Iñaritu) ma al contempo attira tanti cineasti stranieri, che in Messico vivono o lavorano (come lo spagnolo Diego Quemada-Diez autore della Jaula de Oro o Damian John Harper, regista di Los Angéles).

 

 

Quali sono le caratteristiche che fanno del Messico una terra così produttiva?

Il Messico ha una tradizione cinematografica antichissima che ha attratto grandi nomi della storia del cinema come Sergej Ėjzenštejn o Luis Buñuel; è una nazione con ottime scuole di cinema e con un sistema produttivo - che seppur con ridotti finanziamenti - assicura a molti giovani autori di esordire dietro la macchina da presa. Un paese che ha saputo ottimizzare i rapporti tra pubblico e privato (attraverso un particolare sistema di deduzione fiscale per chi vuole finanziare un film) per trovare i fondi necessari a promuovere il proprio cinema.

 

Quanto conta la situazione socio-economica?

Il Messico ha due volti, da un lato permane una situazione politica instabile dovuta alla recente guerra al narcotraffico e alla diffusa problematica della corruzione; dall'altro è una nazione dotata di anticorpi, capace di utilizzare l'intera gamma della produzione culturale - letteratura, musica e cinema- come luogo in cui analizzare i nervi scoperti della propria società. 

 

 

Parliamo dei tre film della sezione, iniziamo da Purgatorio di Rodrigo Reyes.

Purgatorio è un film profondo e delicato, un documentario personale sviluppato nel solco della tradizione latinoamericana di registi come il cileno Patricio Guzman, capaci di giocare la propria storia e la proria sensibilità come lenti per leggere e interpretare il presente. Rodrigo Reyes parte infatti dal suo passato  - per molti anni  ha vissuto negli Stati Uniti - per interrogarsi sulla natura della frontiera tra Messico e Stati Uniti, guardando  la tragedia della frontiera dalle due prospettive nazionali.

 

Invece Los Ángeles di Damian John Harper?

Los Ángeles di Damian John Harper, è forse un caso ancora più interessante, emblema di un cinema messicano-non messicano, un piccolo esempio di sincretismo, in cui si intrecciano suggestioni neorealiste e cinema di genere, ricerca antropologica e racconto di stampo narrativo. Il regista è statunitense,  la produzione è tedesca, mentre il cast è messicano; il film diventa così - per la sua storia produttiva - lo specchio di un Messico che non ha paura di lasciare a un regista straniero la possibilità di toccare un tema delicato come quello delle comunità indigene.

 

Dicci qualcosa sull’ultimo film, Los insólitos peces gatos.

Con questo film di Claudia Sainte-Luce abbiamo voluto mostrare un cinema distante dal cinema sociale,  che da Heli a La Jaula de Oro ha invaso i nostri schermi. Los insólitos peces gatos è una commedia dolce-amara sul passaggio di consegne affettive tra una madre premurosa e una sua giovane amica. Un film che sembra guardare alla commedia indipendente americana, con lo sguardo profondamente umano del cinema iberoamericano..

 

 

Hecho en México

Los Ángeles, ven. 5, ore 19.00, Spazio Oberdan; dom. 7, ore 15.00, Spazio Oberdan; sab. 13, ore 22.15, Auditorium San Fedele

Los insólitos peces gato, sab. 6, ore 22.30, Teatro Studio; mer. 10, ore 17.00, Auditorium San Fedele

Purgatorio. Viaje al corazón de la frontera, ven. 5, ore 15.00, Teatro Strehler; mer. 10, ore 17.00, Spazio Oberdan

 

Articoli recenti

Daily