TRE PROSPETTIVE SENSORIALI <br> DI DOCUMENTARIO E FINZIONE

TRE PROSPETTIVE SENSORIALI
DI DOCUMENTARIO E FINZIONE

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Nella sezione Prospettive una selezione di opere sperimentali brevi in cui il tempo e lo spazio si dilatano, accogliendo realtà distanti, figure perdute, forse mai esistite. Da Anapeson a Cane caro, fino a Giungla: tutte le tonalità del cinema d’avanguardia

 

Anapeson di Francesco Dongiovanni, Cane caro di Luca Ferri e Nella giungla di DER Sabina, sono i tre film sperimentali presentati nella sezione “Prospettive” di Filmmaker 2015. Che si tratti del glorioso passato, di un futuro immaginato o di un presente mai esistito, gli autori parlano del nostro mondo, evocano fantasmi e storie che ci restituiscono il senso di qualcosa che sfugge allo sguardo.

 

In Anapeson, Dongiovanni torna nel “Casino del Duca” di San Basilio in Puglia, riaprendo le porte rovinate dall’abbandono e dall’incuria. Il pretesto è il diario di viaggio di un botanico svizzero, il conte Carl Ulysses von Salis-Marshlins che nell’anno della Rivoluzione Francese arriva nel Sud Italia per ammirare le bellezze di Napoli. Questo suo viaggio di studio lo porta fino a Taranto, al castello-masseria di San Basilio di proprietà del Conte Francesco III di Caracciolo, Duca di Martina. Dalla descrizione dei fiori delle piante ornamentali il suo racconto vira velocemente verso le figure dei proprietari del castello, come l’anziana madre del Duca, amatissima dai nipoti e dai sudditi, per poi soffermarsi sugli interni del castello in rovina, cercando di visualizzare il passato splendore in mezzo alle macerie.

 

Sempre un padrone è il protagonista del secondo corto, Cane Caro. Il regista Luca Ferri unisce il presente con le immagini di repertorio.

Un cane sta subendo una trasfusione di sangue da parte di un veterinario. Il suo padrone, preoccupato e addolorato, si rivolge all’animale dedicandogli un canto aulico che nemmeno la glacialità delle voce robotica rende meno commovente. Le immagini documentarie e la voce fuori campo creano uno iato fra il sentimento e la realtà, così come il sangue caldo del cane contrasta con la fredda meccanicità degli strumenti medici.

 

Giungla di DER Sabina (alter ego di Sabina Grasso) è, invece, uno status mentale che impedisce alla protagonista di pensare come un normale essere umano. La mente è confusa, un minuto dura un anno e si riempie di sensazioni positive: il tempo diventa fluido, come se fosse in grado di vivere nello stesso istante il presente e il futuro. L’accesso a questo tipo di consapevolezza è una strada senza ritorno.  La macchina da presa prova a seguire le sue parole, prima inquadrando i dettagli di un laghetto, poi soffermandosi sul volto sofferto della protagonista seduta in cucina.

Un trittico fatto di percezioni subliminali, di esperimenti sensoriali cinematografici che invitano lo spettatore a visualizzare  una realtà nuova, “aumentata”.

 

Anapeson di Francesco Dongiovanni; Cane caro di Luca Ferri; Nella giungla di DER Sabina, Concorso Prospettive, dom 29 novembre, ore 14,30 Spazio Oberdan

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