CINÉMATON, RITRATTI IN MOVIMENTO

CINÉMATON, RITRATTI IN MOVIMENTO
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Continua il viaggio di Gérard Courant attraverso i volti dell’arte. Allo Spazio Oberdan i ritratti dell’artista Robert Cahen e del critico cinematografico Raphaël Bassan

 

Osservare per tre minuti e mezzo Robert Cahen, pioniere nell’utilizzo di strumentazioni sonore d’avanguardia che dagli anni Settanta ha fatto dell’immagine elettronica il suo terreno di ricerca artistica.


Mentre Courant lo ritrae, Cahen guarda timidamente la macchina, leggermente timoroso e non abituato a stare davanti all’obbiettivo, incerto e pensieroso. Il suo viso è terreno di passaggio dello spirito: «Che cosa avrà in mente?». Cosa si nasconde in uno sguardo? Truffaut diceva che nessuno ha mai indagato il volto umano meglio di Ingmar Bergman.


Il secondo Cinématon, del 2003, è un ritratto del critico cinematografico francese Raphaël Bassan, di origine bulgara, ha fatto del cinema sperimentale il centro della sua ricerca. Autore a sua volta, ha anche girato due cortometraggi e un mediometraggio, tutti girati in 16 mm.


Courant lo riprende fiero e a suo agio di fronte alla macchina da presa. Sullo schermo alle spalle di Bassan vengono proiettate immagini con lui da giovane : il volume dei capelli e della barba sono piuttosto caratteristici degli anni Settanta, ma non è difficile riconoscere gli stessi tratti del viso a distanza di tanto tempo. Ci mostra una fotografia di due ragazze. Sogghigna guardando l’orologio: «Quanto manca alla fine dei tre minuti?». E con il sorriso sulle labbra finge di addormentarsi fino a quando non sarà terminato il videoritratto.


Sono il numero 2233 e 2050. Cifre matte di un lavoro originale del quale non si intravede ancora la fine, finché ci saranno volti da cercare, personaggi da scoprire.

 

Cinématons. N.2233: Robert Cahen; n.2050: Raphaël Bassan, di Gérard Courant, ven. 31 ottobre, ore 16.00, Spazio Oberdan

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