SELF MADE HAPPINESS

SELF MADE HAPPINESS
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Al Focus: Identità Multiformi arriva in anteprima italiana Boreg (Self Made) della regista israeliana Shira Geffen. Un' opera sulla mancanza d'amore, felicità e comprensione verso l'altro in un Israele sempre in allerta terrorismo

 

Dopo Meduzot (2007), Shira Geffen narra la storia di due donne, una israeliana e l'altra palestinese, molto differenti tra loro ma con in comune la ricerca della felicità. Purtroppo in un mondo egoista e precario come i letti di Etaka, pseudonimo per Ikea, sembra impossibile trovarla.  E l'ambiente dove vivono crea le loro identità e modifica il loro approccio alla vita. 

 

Michal, un'artista israeliana, tra le donne più influenti del Paese, vive in una casa dai toni opachi con mobili firmati Etaka. E' in stato confusionale, ha dimenticato la sua identità, i suoi obiettivi e il cinismo rispetto alle cose della vita che caratterizzavano il suo lavoro artistico. 

Nadine è palestinese, adora l'hip hop e ogni mattina per andare al lavoro nel complesso dove puoi comprare la felicità con soli due click deve superare i controlli dei soldati israeliani. Anche lei non accetta la realtà e decide di vivere in un mondo tutto suo dove può stirare un vestito senza elettricità. Etaka le mette in contatto e uno scambio d'identità gli permette di provare le vite degli altri. 

I personaggi si muovono in  composizioni ordinate, esprimendosi con lunghi silenzi o gesti alle volte molto bizzarri. Alla ricerca di pace e di amore. 

 

Un film sull'Israele contemporaneo, in perenne stato di guerra, che ha perso la memoria della parola felicità sostituendola con l'egoismo. Ma non saremo tutti noi a non sapere più dove si trova la felicità? Boreg (Self Made) si rivolge all'umanità. La vita è una sola: meglio viverla con il sorriso. 

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