IL SENSO DI UN FESTIVAL

IL SENSO DI UN FESTIVAL
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In occasione della premiazione del ventiseiesimo FCAAAL abbiamo intervistato Alessandra Speciale, co-direttrice insieme ad Annamaria Gallone, per fare il punto su come è cambiata la manifestazione e sul valore di una cinematografia altrimenti poco raggiungibile dal pubblico italiano


Sono ormai 26 anni che Il Festival cinema Africano Asia e America Latina porta a Milano il cinema d'autore proveniente da questi tre continenti.

Alessandra Speciale, co-direttrice del festival insieme a Annamaria Gallone e presidentessa del Milano Film Network, tira le somme di questa lunga esperienza.

I cambiamenti, in positivo e in negativo, gli obiettivi della manifestazione e il rapporto con il pubblico.

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Vecchi pazzi, una tragicommedia firmata Sabine Boss, la regista svizzera già autrice di I am the Keeper, vincitore degli Oscar svizzeri.
Una dichiarazione totale alla vita tra teatro, amore e pazzia

Vivi Ferrari è la diva per eccellenza, viziata, ostinata e sopra le righe, che non si rassegna allo scorrere del tempo. «Canto e ballo finché non casco morta” confida a Ciccio, il suo agente teatrale milanese. Aldo Petacchi è un uomo solo, ottuso, inflessibile, uno «scorbutico insopportabile», proprietario di una sala da ballo, luogo dove si rifugia per ricordare, a suon di note di Vieni via con me, la sua amata e perduta moglie Lucia.

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DONNE, RICCHEZZA DEL PIANETA

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Annie St. Pierre viene dal Quebec, una regione del Canada, dove parlano un francese molto particolare con un leggero accento inglese. È a Milano per presentare il suo ultimo film documentario Fermières all’interno delle Giornate del cinema quebecchese in Italia in corso all’Istitut Français de la Culture

Fermières è il ritratto dell’Associazione delle Contadine del Quebec, che la settimana scorsa ha festeggiato il suo centenario. La sua particolarità è la sua composizione: non un solo uomo, ma un gruppo sterminato di donne che vivono in campagna e che da cento anni trasmettono il loro sapere alle generazioni. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare questa giovane regista, che nella sua filmografia conta diversi Making Of, ossia dei documentari sul lavoro che sta dietro a un film, e una coproduzione franco-belga, Migration Amoureuse

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