L'ONDA DEL DESIDERIO

L'ONDA DEL DESIDERIO
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L'Italia va ko, la Partida fa il tutto esaurito. Dalla Scatola Magica del Piccolo sono rimasti fuori in tanti, con poca voglia di "consolarsi" davanti agli schermi azzurri nei bar della zona.
Amori proibiti, amori di resistenza. Gli schermi MIX incalzano l'aria del nostro tempo di crisi, violenza di un gender maschile che sembra annaspare ormai nel suo ruolo. Codice d'onore o asssurda ostinazione? Si può raccontare il mondo nella lente della sessualità o tra le onde del desiderio? Gli artisti qui ci dicono che sì, si può e forse non c'è prospettiva migliore da cui scardinare anche le regole dell'immaginario lasciandolo uscire dal genere/gender che costringe l'occhio e il cuore a una vista a senso unico. Un musical on the road coi fratelli Ciclopi antimacho, entra nella Grecia dello spread di nostalgie biancoconiglio e accoglienti petti villosi reminiscenza profumata di un padre mai visto. Sono i fantasmi di Xenia, che oscillano col sound della ragazza del Piper, tenero rifugio e dichiarazione di una rivoluzionaria identità. Nell'attesa del viaggio di Odysseus fra le carcasse del gender che fu, i fluidi di genere, inaugurati dalle creature androgine di una Svezia dove qualcosa deve rompersi, continuano a propagarsi come il canto delle onde, melodie di ragazze e cavalli, di dolby stereo dei night club brasileieri, con l'eco di una hola mondiale che qui non arriva.
 

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