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CALCIATORI MESSI A NUDO
di Francesco Emmola

Il film di Martín Farina penetra in un regno inaccessibile e smaschera il machismo di un mondo in cui l'esibizione della virilità è tutto 

Prodotto dal regista argentino Martin Farina e da Cinemilagroso, Fulboy è un'indagine sul microcosmo di una squadra di calcio, lungo un filo teso fra ironia, partecipazione emotiva e distacco obiettivo

Una voce fuori campo racconta, servendosi di una citazione da Pickpocket di Robert Bresson, le difficoltà di raccontare un mondo cui non si appartiene, ma di cui si è sempre sognato. La voce è quella del giovane regista Martín Farina, classe 1982. Il mondo su cui aprirà le porte è quello del calcio professionistico argentino. Dopo l'iniziale dichiarazione d'intenti, Fulboy enuncia il suo nucleo tematico: mettere a nudo la quotidianità dei giocatori di una squadra di calcio di seconda divisione lungo tutto l'arco di una stagione. Tra tagli di capelli, massaggi e scambi di battute, il documentario trasmette un piacere quasi feticistico nel fissare i dettagli di una corporeità esibita e virile all'interno di un regno inaccessibile, dominato da regole proprie e dalla preminenza dei valori economici.

Fra infinite discussioni su contratti, compensi, premialità, Farina costruisce un contraltare a un mondo altrimenti idealizzato dallo sguardo estetizzante della sua macchina da presa. Non mancano opposizioni e forti alzate di voci da parte degli stessi giocatori, spesso infastiditi dalla macchina da presa, mentre la carta dell'ironia viene giocata inuna pungente sequenza dall'ammiccante sottofondo funky in cui il regista monta in successione le dichiarazioni di un giocatore che si lamenta della vita da calciatore professionista con le immagini della piscina di un resort. È qui che il film di Farina fa deflagrare tutta la contraddittorietà e fatuità di questo mondo, dei suoi personaggi e di un machismo di facciata eretto sia a difesa della propria intimità individuale sia delle dinamiche relazionali inerenti la collettività-squadra. 

Fulboy di Martìn Farina, 

Venerdì 3, ore 19:00 Scatola Magica, Teatro Strehler