IL RAP NON HA GENDER

IL RAP NON HA GENDER
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Colonna sonora del festival, i lucani Smania Uagliuns raccontano, con il loro nuovo singolo Piaccio a Luca,  una storia di libertà sessuale contro le discriminazioni di genere e saranno i protagonisti  di uno showcase che avrà luogo oggi sul sagrato dello Strehler alle 19.30

 

Come è nata l'idea di affrontare il tema dell'amore omosessuale?

Non volevamo solo fare scalpore; sia umanamente sia artisticamente siamo persone molto aperte e desiderose di sperimentare. Abbiamo preso il pezzo del nostro amico rocker Franco Fusco dandogli una sonorità più elettronica e hip hop. Volevamo  parlare di  libertà senza scadere nei cliché. Ci interessava proporre diversi livelli di lettura, e concepire la figura di Luca come un'allegoria dell'amore in tutte le sue sfaccettature.

 

In Italia il rap e l'hip hop talvolta accolgono contenuti omofobi e maschilisti. 

Purtroppo sì, nel nostro Paese ci sono ancora moltissimi preconcetti nei confronti dell'amore tra persone dello stesso sesso, i rapper italiani tendono a dare di sé un'immagine machista, forse per colpire gli adolescenti, considerano il tema ancora un tabù e non prendono posizioni sull'argomento.

All'estero la situazione è diversa, soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra. Mi viene in mente Macklemore con Same Love, che parla dei diritti gay ed è stato inciso dopo l'approvazione dei matrimoni omosessuali a Washington nel 2012.

 

Il video del singolo non corrisponde ai canoni del genere.

Solitamente interveniamo spesso nella realizzazione dei nostri videoclip che sono sempre stati molto azzardati e psichedelici. Questa volta ci siamo affidati a Peppe Cammarata, regista catanese, autore di video di artisti mainstream come Daniele Silvestri, Marlene Kuntz e Neffa, che è riuscito a mettere in scena il mondo parallelo che è cantato nell'album Troglodigital. Lo stile è quello del cinema -molti sono i piani sequenza - e non quello sincopato del videoclip.

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