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COLPO VINCENTE
di Marina Ruiz

Usyk di Sergii Dolbilov ci racconta Olexandr, il campione olimpionico ucraino diviso tra i clamori della ribalta e l’instabilità del suo Paese d’origine

Grinta, furore e un sinistro fulminante.

Olexandr Usyk, classe 1987, dopo essere passato dalla categoria dei pesi medi ai massimi, ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Londra, diventando il terzo ucraino a raggiungere questo traguardo. 

Già campione eppure dotato di ulteriori margini di miglioramento. Usyk del regista Sergii Dolbilov, ci mostra da vicino questo mancino di 27 anni. La sua storia si intreccia con quella di altri boxeur importanti: Clemente Russo (battuto nella finale londinese di due anni fa), i fratelli Klichko (Vitali in particolare), la Crimea e quindi la crisi Russo-Ucraina. Il suo primo anno tra i professionisti è stato accompagnato dai drammatici eventi in patria: la Euromaiden, la guerra nella parte est del paese, con vittime e distruzioni. Dolorosissima per Olexandr è stata l’annessione alla Russia della Crimea, il luogo dove è nato e cresciuto.

Personaggio fondamentale per la sua formazione è stato ed è Vitali Klichko, con il quale è avvenuto un ideale passaggio di testimone. Emerso tra le nuove personalità politiche ucraine, l'ex pugile non cercherà di difendere quest’anno il suo titolo di campione dei pesi massimi del Consiglio mondiale di Boxe. Alto due metri per 110 chili, Vitali ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla vita politica del suo Paese e di lasciare, per ora, il pugilato.

Il primo tratto che emerge evidente di Olexandr Usyk è la bellezza fisica. A Londra 2012 è stato apprezzato non solo lo spettacolo ma anche l’estetica di un manipolo di olimpionici: il fisico scultoreo di Filippo Magnini, la bellezza inattaccabile del canoista statunitense Giuseppe Lanzone, quella tatuata del nuotatore statunitense Anthony Ervin, il pugile ucraino impressiona per lo sguardo rabbioso, le proporzioni ideali e il particolarissimo ciuffo che raccoglie al centro della testa rasata. 

Può sembrare un dettaglio ma è rivelatore del carattere vitale di un giovane che letteralmente balla durante gli allenamenti, al ritmo della musica jazz che il suo allenatore afro americano diffonde in palestra. Incontenibile per simpatia anche nelle dure ore di lavoro, è un’atleta che nonostante i successi e i clamori della ribalta è rimasto coi piedi ben piantati nella sua amata Crimea. Tutto sport e famiglia (struggenti le immagini sullo smartphone dei figlioletti e della moglie), è stato l’unico a firmare un contratto con la compagnia ucraina fondata dai fratelli Klichko, K2 Promotions, e a restare ad allenarsi in Ucraina. Quasi tutti i pugili del team ucraino di Londra, invece, chiamati “la generazione d’oro dei pugili ucraini”, hanno firmato nel 2013 contratti con compagnie di promozione americane.

Combatterà il 13 dicembre al palazzo dello Sport di Kiev contro il sudafricano Danie Venter. Il match sarà riconosciuto come valido per il Wbo intercontinental dei cruiser, titolo che Olexandr deteneva sotto la forma interim. Sul conto dell’Ucraino corrono voci insistenti di un possibile incontro con Ola Afolabi. Lui non conferma ma aggiunge baldanzoso: «Se ci affronteremo sarà un gran match.».

Usyk di Sergii Dolbilov, lun 8 dicembre, ore 15.25, Sala Parlamentino