TRA SPERIMENTAZIONE <br>E DOCUMENTARIO

TRA SPERIMENTAZIONE
E DOCUMENTARIO

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Dopo l'International Film Fest di Rotterdam, l'esordio di finzione di Carlos Armella, En La Estancia, partecipa al Concorso Lungometraggi in una nuova versione rimontata dal regista

 

Leone Corto Cortissimo alla 65° Mostra del Cinema di Venezia con Tierra Y Pan (2008), Carlos Armella porta al FCAAAL il suo primo lungometraggio di finzione, En La Estancia. Prodotto da Alejandro Iñarritu, il film è stato presentato lo scorso anno al festival IFF di Rotterdam e poi rimontato dal regista nella nuova versione in concorso. Un lavoro sulla memoria e sulla sua persistenza, che inizia come un documentario di osservazione, ma presto si allontana dal tracciato e si trasforma in altro. Armella testimonia l'abbandono di un luogo, l'ex villaggio minerario di La Estancia, e l'isolamento dei suoi ultimi abitanti: Don Jesús Vallejo, 93 anni, e Juan Diego, suo figlio. Ma tra i due uomini e il regista nasce un’amicizia che cambierà le sorti del progetto.

 

Un'amicizia che valica i confini del film e si realizza in una domanda, un cortocircuito: «Posso filmarti io?», rivolta da Juan Diego ad Armella, dopo mesi di riprese, poco prima che questi si allontani e ritorni alla sua vita di tutti i giorni. E quando il distacco si realizza, qualcosa resta in sospeso, irrisolto. A La Estancia il tempo scorre inesorabile, il silenzio di voci lascia in campo solo rumori di sottofondo: vecchie porte che cigolano, acqua che scorre, vento tra gli alberi. Le immagini diventano sature, trasudano colore come i muri che si venano di muffa, le inquadrature si sfuocano remote. Finché dopo anni dal loro primo incontro, Armella torna a La Estancia per ritrovare Juan Diego...

 

Cosa resta del legame consolidatosi tra soggetto e autore al termine delle riprese? È proprio la permanenza, la “enstancia” del titolo, di una connessione tra le due persone a riportare Armella sui suoi passi. Il ricordo di Juan Diego lo tormenta come il peso di una promessa disattesa, eppure i due non possono più coesistere nella stessa scena. Si alternano tra le assolate rovine di una chiesa, lungo vialetti sterrati e deserti, al tavolo della stessa cucina. Lasciando l'uno per l'altro solo una pallida suggestione del proprio passaggio. Perché Don Jesús Vallejo e suo figlio sono radicati nella terra e nella memoria del regista, ma perduti. E anche un nuovo montaggio non può cambiare il loro destino.

 

En La Estanciadi Carlos Armella, Concorso lungometraggi, mer 6, ore 21.15, Spazio Oberdan, e gio 7, ore 16.45, Auditorium San Fedele

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