PAZZA IDEA

PAZZA IDEA
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Solstizio d'estate. Lei è un folletto nero, un lampo platino dal cappuccio. La sala Grande dello Strehler esplode di applausi, standing ovation, temperatura caldissima e non solo per le bizze dell'aria condizionata. Patty Pravo è la star della serata, incontrastata e incontrastabile.

«La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me», a volte basta una canzone che scivola sul desiderio nella notte.

Inventare la vita: suona  persino retorico dirlo, eppure pensiamo che ogni fotogramma qui, è un happening d'invenzione. Un gioco, un'avventura, mettersi la gonna - speciale quella disegnata in esemplari unici per il festival - e insieme pensare che non finisce qui.

Il cinema, stretto troppo spesso nell'ansia della categoria di genere (degenere?), finzione, documentario, arty, Sud del mondo, nazionalità, passaporti che obbligano un regista a ripetere solo e sempre la fotografia del suo paese, inventa invece la vita. E, come la vita, sfugge al controllo, cerca il bordo del fotogramma, si contamina con altro, sguardi, corpi, necessità, irriverente e appassionato, nelle sue epifanie.

Fuori e dentro lo schermo, deve condurci altrove, dove è sempre da scoprire.   

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