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BOSCO IN CITTÀ
di Francesca Bonfanti

Oggi in Concorso: Le Bois dont les rêves son faits, documentario di Claire Simon dai toni di fiaba. Un incessante vagare per il parigino Bois de Vincennes, dove la regista colleziona gli incontri più svariati, mostrando interesse sentito e sincer per la varietà umana. Un film senza orpelli e di rara bellezza. Simon incontrerà il pubblico dell’Oberdan stasera (ore 21.00)

Difficile pensare a Parigi in questi giorni. Immagini passate e presenti si scontrano, restituendoci una confusa percezione della Ville Lumière. Una città da sempre desiderata di cui si ha improvvisamente paura. Tanti volti, quanti quelli che ritroviamo tra gli alberi e i viali del Bois de Vincennes nel lungometraggio di Claire Simon, Le Bois dont les rêves son faits. Il documentario della regista francese racconta la vita all’interno di questo enorme parco, con uno sguardo soffuso e attento, che entra in confidenza con le persone intervistate senza timore. 

C’è una vita clandestina, che si nasconde agli occhi dei passanti, ma che non teme di raccontarsi alla macchina da presa: è quella delle prostitute, del sesso occasionale, dei voyeur e di chi ha deciso di fare della foresta la propria casa. Nel cadenzato passare delle stagioni vediamo cambiare i paesaggi e i volti degli intervistati che l’autrice accompagna nella quotidianità in un meticoloso lavoro di indagine quasi etnografico e psicologico. Ogni storia raccontata e ogni domanda posta sono prive di un aprioristico giudizio morale, facendo emergere una curiosità innocente e quasi infantile che coinvolge anche lo spettatore. 

C’è poi la vita che anima il parco nei momenti di festa, nei fine settimana o nei pomeriggi di sole. Vediamo la commozione negli occhi dei rifugiati cambogiani riuniti al Bois de Vincennes per festeggiare l’inizio del nuovo anno, mentre ricordano la fuga dal proprio paese e dai propri cari. Con un sorriso agrodolce raccontano del percorso di integrazione in un paese straniero, che ha ridato loro una libertà perduta, ma in cui è davvero difficile sentirsi totalmente a casa. «On mange du fromage, on boit du vin» scherza uno degli intervistati, dopo aver ripercorso le tappe del suo arrivo in Francia. 

Le Bois dont les rêves son faits è un ritratto corale di una città, riunita in un luogo parallelo che sembra sovvertire le regole sociali. Il nascosto rimane tale, pur trovando all’ombra degli alberi una dimensione di maggiore libertà. In questo senso, Simon conferisce a ciascun incontro una dignità umana e narrativa, non scontata e priva di ipocrisie. 

Le Bois dont les rêves son faits di Claire Simon, Concorso internazionale, ven. 4 dicembre, ore 21.00 (alla presenza dell’autrice)