DUE MINUTI NEL FUTURO

DUE MINUTI NEL FUTURO
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I vincitori del contest #Italy2050 raccontano al Daily MFN le loro visioni del futuro. I tre progetti, delle durata di due minuti ciascuno, sono il frutto dell'immaginazione dei giovani autori che hanno ipotizzato un'Italia multiculturale e ipertecnologica

 

Sono tutti giovani creativi e videomaker i vincitori del primo contest culturale #Italy2050, lanciato da Zooppa, la più importante piattaforma web per la produzione di video e grafiche pubblicitarie. Il concorso (nato in collaborazione con Lenovo e la Civica Scuola di Cinema) prevedeva la realizzazione di un video di due minuti per raccontare un'ipotetica Italia multiculturale del futuro e il ruolo che la tecnologia svolge nell'abbattere le distanze e nel favorire l'incontro tra culture nella società in continuo movimento.

Con Sulla nostra pelle, uno dei tre progetti vincitori, i due autori Stefano Silvestri e Andrea Zauli immaginano l'Italia come un essere umano che viene investito da immagini che raffigurano le varie etnie, religioni, culture che arrivano e arriveranno qui dal mare e dai confini, ma anche dai media e da internet: «Un singolo corpo che racchiude 60 milioni di persone».

«Arricchiamoci con le nostre reciproche differenze» diceva Paul Valery. È quello che fanno le forme geometriche in Matter of Edges dei vicentini Daniel Maculan, Daminao Zanchetta e Alberto Rossato. Un ambiente astratto, un mondo geometrico in cui il quadrato, il parallelepipedo, il triangolo interagiscono solo con i propri simili e nell'incontro con l'”altro” rimangono spiazzati e sbigottiti.

«Ci auguriamo che in futuro la tecnologia ci aiuti sempre più a capire il diverso e ad accettarlo. Solo interiorizzando la diversità sarà possibile una vera integrazione».

 

Italia2050 di Pablo Apiolazza e Federica Raffin nasce da un doppio desiderio: realizzare un progetto non commerciale e di genere, nello specifico di sci-fiction, un omaggio a Blade Runner di Ridley Scott. Il video nasce dall'esperienza personale di Pablo, italo-argentino, che proviene da una famiglia di migranti. «Nel 2008 abbiamo iniziato un progetto sull'immigrazione e con Italia2050 abbiamo voluto raccontare un'Italia postbellica e la circolarità della Storia che ritorna come un boomerang e in cui ciascuno di noi può rischiare di diventare il diverso, la persona di cui avere paura» raccontano Pablo e Federica.

 

Spesso si dice «oggi è già domani». Quindi cosa fare oggi per ridurre le distanze e abbattere le barriere? Secondo Stefano la tecnologia è il vero vantaggio della nostra epoca. «Grazie a internet, ai social network possiamo sapere cosa c'è dall'altra parte del mondo senza esserci mai stati. Grazie a questi nuovi mezzi ci arricchiamo, incameriamo informazioni sulle altre culture e religioni, e in qualche modo ti rendono pronto ad accogliere».

«Il racconto libero e indipendente è un altro strumento fondamentale. Il cinema e il linguaggio visivo permettono alle persone di ragionare e di osservare il mondo da un'altra prospettiva» aggiunge Federica.

Esperienze come il Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina sono indispensabili per avvicinare le persone a realtà lontane e a renderle più consapevoli. «Si acquisiscono più informazioni utili con un film rispetto a tre anni di telegiornali» conclude Pablo. Anche questa è la magia del Cinema.

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