LA DONNA GORILLA <br>DELLE RAGAZZE DEL PORNO

LA DONNA GORILLA
DELLE RAGAZZE DEL PORNO

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Un gruppo eterogeneo di registe che si misura con il cinema XXX. Un progetto di cortometraggio. E nuove strategie di finanziamento. Nel racconto della regista Monica Stambrini

 

Le Ragazze del Porno stanno per girare il loro secondo corto, Queen Kong di Monica Stambrini. Si inaugura domani Art for Porn, una mostra d'arte e una raccolta fondi alla galleria Le Dictateur di Milano.

«A volte lasciarsi andare all’ignoto apre le percezioni e il piacere massimo può arrivare con persone o situazioni che ci fanno paura. La gorilla è ciò che ci attrae e ci spaventa, è l’odore forte del suo sesso e incarna la libertà così rara per le donne di prendersi ciò che si vuole». Con queste parole Monica Stambrini, autrice di Benzina (2002), introduce il suo nuovo cortometraggio, Queen Kong. Un progetto firmato Ragazze del Porno, il collettivo di dodici registe che promuove il porno al femminile e che il 27, 28 e 29 marzo porta a Milano Art for Porn, una mostra d'arte, un'asta per finanziare questo secondo film (il primo corto RDP è Insight di Lidia Ravviso e Slavina) e una festa. Monica Stambrini ci parla dell'evento e del progetto di cortometraggio, le cui riprese inizieranno a giugno.

 

Queen Kong, un mito maschilista che diventa porno al femminile.

Sì, anche se io mi immedesimo nel protagonista maschile. Diviso tra due donne agli antipodi e coinvolto in giochi di ruolo eccitanti e inquietanti al contempo. Indeciso tra femminilità e brutalità, vittima di una violenza che scatena in lui un desiderio potente quanto spaventoso. La protagonista, Queen Kong, sarà una creatura animalesca, ma realistica. Anche perché non useremo effetti speciali digitali. Il make-up artist, Andrea Leanza lavorerà su trucco, costumi e luci. Ma anche se il travestimento da gorilla dovesse apparire come quello che è (cioè finto) il dubbio che apre è altrettanto affascinante: forse la ragazza si è travestita da gorilla per meglio possedere l’uomo.

 

Ci racconta qualcosa del casting?

È stato affollatissimo! Al momento del provino però, tanti si sono tirati indietro. Il porno esplicito intimidisce ancora. Oltre agli attori professionisti sono venuti artisti e curiosi. Si è creata un'atmosfera carica di stimoli e spesso le interviste si trasformavano in pseudo-sedute di psicanalisi. Tanto che ho temuto di non riuscire a finalizzare. Ero molto indecisa sul protagonista maschile. Non cercavo solo un bravo attore, ma anche un performer.

 

Bello e super dotato?

No o meglio perché no? Mi sembra assurdo limitarmi o infrangere dogmaticamente gli schemi. Voglio essere libera anche di sceglierlo bello come il sole, senza che mi si accusi di sottostare ai canoni mainstream.

 

Le Ragazze del Porno è un progetto collettivo, la sessualità una questione personale. Vi siete mai trovate su posizioni differenti, o “censurate a vicenda”?

Nessuna censura. Certo, all'inizio eravamo molte di più, tutte le registe contattate non vedevano l'ora di partecipare al progetto. Persino Lina Wertmüller ha mostrato interesse, poi ha visto Dirty Diaries del collettivo svedese di Mia Engberg e si è tirata indietro, come altre. Noi che siamo rimaste siamo diventate tolleranti. Più che scontrarci sulla differenza tra porno ed erotico, su contenuto e temi dei nostri lavori, abbiamo divergenze di natura politica, per esempio sul femminismo.

 

In che senso?

Se dovessero chiedermi «Sei femminista?» non saprei come rispondere. Probabilmente direi di no, a meno di fare un ulteriore passo in avanti. Non mi riconosco più nell'essere “contro”, vorrei sentirmi più forte, libera di portare avanti i miei progetti in qualsiasi direzione. Noi RDP siamo un gruppo eterogeneo, per età e sessualità, è normale che ognuna abbia il suo modo di intendere il femminismo.

 

Donna e regista, è difficile lavorare nel cinema italiano?

Quando ho iniziato ero una delle poche donne dietro la macchina da presa, in un certo senso mi sentivo privilegiata. Poi con il tempo mi è parso spesso di diventare “una quota rosa”, di lavorare a prescindere dalle mie capacità, solo perché doveva esserci almeno una donna nel tal progetto. Questa è discriminazione. Una frustrazione che con il tempo ho trasformato in energia e motivazione. È stata la scintilla per iniziare a collaborare con altre professioniste donne mettendo da parte l'antagonismo. Anche RDP è nato così e ne sono orgogliosa.

 

Parliamo di Art for Porn, di cosa si tratta?

Una mostra di opere d'arte in vendita. La seconda dopo l'esperienza romana. L'iniziativa è nata in concomitanza con il nostro coming out, circa un anno fa. Cercavamo finanziamenti e una di noi, gallerista, ha proposto un'asta di quadri. Dopo aver contattato un po' di amici-artisti, l'evento è cresciuto con il passaparola oltre le nostre aspettative. Così abbiamo realizzato una mostra di opere erotiche/porno, un evento fuori dalla logica del mercato dell'arte, in cui artisti sconosciuti e noti hanno condiviso il medesimo spazio. Sebbene, al tempo, non avessimo ancora prodotto nulla, siamo state supportate con molto entusiasmo, anche economicamente.

 

Qualche anticipazione su questa edizione milanese?

Certamente presenterò il diario di lavorazione di Queen Kong e saranno in vendita le stampe dello storyboard di Alvise Bittente. Ci saranno tre performance, venerdì 27 ci sarà Francesca Arri, Lilith Primavera sarà sabato 28 al Buka di Viale Padova (l'ingresso è gratuito per chi acquista un'opera di Art for Porn), infine Adele Ceraudo domenica 29. Avremo Isabella Ducrot, tra le sostenitrici più generose e coinvolte, e Jacopo Benassi: è sua la foto-copertina dell'evento.

 

Torniamo al vostro lavoro, dopo che avrete realizzato i dieci corti?

L'idea produttiva e distributiva è di concludere questa prima avventura con un lungometraggio. Sarebbe perfetto per un’uscita in dvd e qualche proiezione al cinema. Per adesso abbiamo fatto tutto da sole: nessun appoggio né dal Ministero né da altri produttori. In tanti si sono interessati, abbiamo avuto un paio d'anni di interazioni, ma tutto si è risolto in chiacchiere. Vedo più verosimile un’uscita internazionale, all'estero ci sono molti progetti simili, sostenuti e di successo.

 

Il pubblico italiano è pronto?

Assolutamente. Noi RDP siamo circondate da benevolenza e curiosità.

 

Art for Porn, ven 27 dalle ore 17:00, sab 28 dalle ore 11:00, dom 29 dalle ore 11:00, Galleria Le Dictateur

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