LA CULTURA ATTRAVERSO LO SPORT

LA CULTURA ATTRAVERSO LO SPORT
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Presentata la nuova edizione del festival FICTS: la rassegna di cinema, tv e sport gratuita e aperta ai cittadini. Ne parliamo con il presidente Franco Ascani

 

 

Sport e cinema: un binomio di movimenti fisici e d’immagini. A parlarcene è il Professore Franco Ascani, Presidente del FICTS (festival cinematografico dedicato alle diverse discipline sportive). Lo incontriamo a Milano, al termine della conferenza stampa per la presentazione della nuova edizione del festival e da subito si percepisce la profonda passione che nutre per lo sport e per i valori educativi e sociali di cui si fa portavoce.

 

 

In un momento di crisi economica come quello attuale, la cultura è uno dei primi settori al quale sono ridotti o in certi casi completamente tagliati i fondi. Quanto ne ha risentito quest’anno l’organizzazione del FICTS?

Innanzitutto occorre dire che attività culturali come il FICTS, e come gli altri sei festival che fanno parte del circuito milanese, hanno bisogno di essere sostenute. Il FICTS è un festival a ingresso libero gratuito, ma anche la presenza di una biglietteria non risolverebbe i problemi di budget. È davvero indispensabile per la sopravvivenza e la buona riuscita della manifestazione la disponibilità di mezzi. Purtroppo quest’anno rispetto al passato il festival, o “fest” come preferisco definirlo io, ha risentito degli effetti della spending review di un Paese che ritiene utile, erroneamente, tagliare la cultura prima del resto.

 

 

Il festival è giunto alla sua trentaduesima edizione. Com’è cambiato nel corso degli anni?

Abbiamo registrato un aumento costante sul versante delle adesioni e della partecipazione del pubblico, ma soprattutto c’è stata una crescita consistente relativa alla qualità del prodotto. Da un lato perché Milano è l’ultima delle tappe che compongono il festival e qui convergono i film vincitori delle edizioni di altri Paesi e dall’altro perché è interessante scoprire come molti di questi film celino, dietro le loro trame e i loro racconti sportivi, messaggi socio politici. Particolare è l’attenzione a temi moderni, quali l’emancipazione femminile e l’integrazione. Accanto quindi all’aspetto prettamente ludico è interessante notare come sempre più frequentemente ci sia un’apertura ai temi sociali e culturali attuali.

 

 

Come avviene la selezione dei film proiettati nella tappa di Milano?

I vincitori delle altre edizioni del festival di altri Paesi sono ammessi automaticamente alla tappa milanese. Per quanti desiderano iscriversi c’è una giuria composta da esperti di cinema e del settore sportivo appartenenti ai Paesi non partecipanti al festival.

 

 

Quale ritiene sia il punto di forza del FICTS?

È un festival rivolto ai cittadini. È nostro compito andare in mezzo alla gente e sfruttare il FICTS come strumento di comunicazione utile a veicolare valori sociali importanti. Per questo chiediamo l’aiuto e l’appoggio delle istituzioni milanesi, affinché difendano questo bene prezioso. Qui a Milano abbiamo costruito un patrimonio culturale fortemente connotato da un respiro internazionale che si basa sulla partecipazione di centotredici Stati membri e ci teniamo a difenderlo, promuoverlo e farlo conoscere ai nostri cittadini.

 

 

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