DUE O TRE COSE CHE SO DI SUSAN

DUE O TRE COSE CHE SO DI SUSAN
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Intimo tributo alla pensatrice americana, Regarding Susan Sontag racconta la scrittrice, la polemista, la femminista. Una vita in cui le scelte culturali furono profondamente influenzate dalla sessualità

 

Susan Sontag è stata un’icona («amo i miei capelli spettinati e le frasi intense» diceva di sé), una fine pensatrice e un’abile provocatrice. L’esempio più memorabile della sua ferma volontà di non seguire il pensiero dominante è l’articolo pubblicato sul New Yorker, all’indomani dell’attacco alle Twin Towers, in cui invitava l’America a smettere di leccarsi le ferite e, al contrario, a riconoscere le proprie responsabilità nella creazione del clima politico che aveva condotto all’attentato.

Il documentario di Nancy Kates, però, va oltre il ritratto dell’intellettuale, si svincola dal percorso della sua opera di saggista, romanziera e regista, e facendo largo appello a stralci del diario della Sontag (letti da Patricia Clarckson), a preziosi materiali d’archivio e a interviste ad amici, familiari ed ex amanti, restituisce il senso di una vita in cui la sessualità ha giocato un ruolo di primo piano informandone largamente le scelte culturali e il pensiero femminista. Harriet Sohmers Zwerling, che a Berkeley, per prima condusse Sontag in un gay bar ricorda che, quello stesso giorno, Sontag scrisse nel suo diario, «Tutto comincia ora; sono rinata».

 

Regarding Susan Sontag di Nancy Kates, Usa 2014, 100'

Sabato 4 luglio, ore 22.30, Teatro Strehler

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