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CINÉMATON, RITRATTI IN MOVIMENTO
di Camilla Mirone

Juliet Berto e Jean-Luc Godard inaugurano la proiezione della serie ideata da Gérard Courant che da trentasei anni riprende vari personaggi davanti ad una telecamera fissa

Chi può dimenticare Juliet Berto in La cinese di Jean- Luc Godard? L’attrice e il cineasta, protagonisti della Nouvelle Vague, sono tra i volti del Cinématons di Gérard Courant. Lei è il numero 441 e lui il 106. Juliet Berto, ripresa nel 1981, fissa la telecamere e giocherella prima con la salvietta bianca e poi con le sua dita. Jean-Luc Godard invece sembra totalmente distratto e si limita a guardarsi attorno fumando il sigaro. Quando è stato ripreso, nel 1984, si trovava nella Berlino Ovest nella città ancora divisa dal muro.

I ritratti viventi di Courant sono un record nello scenario cinematografico: è il film più lungo della storia del cinema: ciascuno dura 3 minuti e 25 secondi esatti, ma in tutto sono 2808. Per realizzarli il regista ha chiesto a ciascun personaggio di stare davanti ad una telecamera fissa e muta chiedendogli di comportarsi senza alcuna costrizione. Questo museo vivente di ritratti costituisce un racconto storico (il regista ha iniziato a girarli nel 1978 e continua ancora oggi), ma è anche la descrizione di una situazione senza tempo: il dialogo tra l’uomo e la macchina.

Cinématons N. 441: Juliet Berto, N. 106: Jean Luc godard di Gérard Courant, gio 30 ottobre, 21.00, Spazio Oberdan.