RICORDARE IL PASSATO, PROGETTARE UN FUTURO

RICORDARE IL PASSATO, PROGETTARE UN FUTURO
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Ieri è stata presentata la nuova edizione di Sguardi Altrove (a Milano dal 17 al 25 marzo) che, arrivata al ventitreesimo anno, si riconferma punto di riferimento per le voci femminili cinematografiche - e non solo - di tutto il mondo

 

«Cosa significa essere donne, oggi?» è il leitmotiv, secondo la direttrice Patrizia Rappazzo, da cui si snoda il ricco programma della 23esima edizione di Sguardi Altrove. Un Festival nato per le donne che quest’anno raccoglie al suo interno una produzione cinematografica poliedrica, dov’è possibile scoprire paesi, periodi, personaggi, storie differenti e infine linguaggi artistici eterogenei.

 

Quattro sono i concorsi presenti quest’anno: il primo, Nuovi Sguardi, propone otto titoli, tutti a regia femminile, di cui sette opere prime. La selezione si apre con il racconto di una madre e una figlia nel film turco Motherland di Senem Tüzen; prosegue con La città senza notte, storia d’amore all’ombra del disastro di Fukushima dell’italiana Alessandra Pescetta, fino all’emblematico Parallel Lines Meet at the Infinity di Lina Alekseeva. “Linee parallele si incontrano nell’infinito”, così come i film della sezione, apparentemente distanti l’uno dall’altro, ma accomunati da un filo rosso che Nicola Falcinella (curatore della sezione La Turchia dei nostri giorni) riconosce in «un malessere esistenziale ricorrente».

 

Quest’anno il festival rende omaggio a due figure femminili versatili, impegnate, riconosciute internazionalmente, che raccontano le infinite sfaccettature dell’essere donna: Margherita Buy e Chantal Akerman (il suo sorriso è l'immagine simbolo del manifesto di quest'anno). Proprio sull'eredità della Akerman si sviluppa il secondo concorso, dedicato alle documentariste che, come la regista belga, hanno ricercato un modo nuovo, libero, talvolta rischioso per raccontare il sentire e la condizione femminile.

 

Non manca una sezione dedicata ai cortometraggi, che Rappazzo definisce «piccoli preziosi spaccati di vita e di crescita» e, in ultimo, una nuova sezione competitiva italiana, a regia anche maschile, dove la donna è ancora una volta protagonista. Interessante, al suo interno, l’opera di Daniela Vismara, La Vacanza, dedicata alla reporter Ilaria Alpi (film in anteprima mondiale). Il diritto di non maternità è il tema affrontato in Sbagliate di Daria Menozzi e Elisabetta Pandimiglio.

 

«Cosa significa essere donne oggi?» ripete Patrizia Rappazzo.

Oggi ci sono ancora troppe cose da dire, da mostrare e il Festival sembra rispondere efficacemente a questa richiesta, in un mosaico di diversità e speranza. Nicola Falcinella, curatore del Focus Turchia, aggiunge: «Abbiamo scelto la Turchia per la sua vivacità cinematografica. In seguito il nostro percorso si è mischiato alla storia recente». Cinque sono le registe donne presenti nella sezione, sette i film proiettati. Una risposta forte e positiva alle bombe esplose ad Ankara pochi giorni fa.

 

La finalità del festival è: «riannodare le fila della storia delle donne e progettare un futuro diverso, migliore» conclude Patrizia Rappazzo.

www.sguardialtrovefilmfestival.it/nw/programmazione-2016

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