Milanofilmnetwork-daily Milanofilmnetwork

LA CASA DELLE FOTO
di Roberta Gialotti

Cinque mostre alla Casa del Pane a Porta Venezia accompagneranno il festival per tutta la sua durata, dal 3 al 10 maggio. Dalle fotografie “quotidiane” del vincitore World Press Photo Joan Bardeletti, ai ritratti di Emanuele Timothy Costa, passando per la cultura culinaria cinese

Non solo cinema. Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina si anima anche grazie alle mostre inaugurate lo scorso 2 maggio. 

Per la prima volta in Italia, Joan Bardeletti, vincitore del World Press Photo, è presente con tre lavori, tra cui 2 mostre fotografiche Les Classes Moyennes en Afrique, Afro Food...for Thought: Afrique du Sude cinque video che fanno parte del progetto multimediale Les Grands Moyens.

Le due mostre fotografiche dell’artista parigino sono un viaggio nel cuore delle classi medie africane. Sono circa 350 milioni le persone che stanno “nel mezzo”, non sono né ricche, né povere e sfruttano il loro ingegno per partecipare direttamente alla mutazione sociale. Il loro benessere, però, è sempre minacciato da un ritorno alla precarietà, la loro vita è difficile, una continua lotta per l’ascesa sociale. La mostra Les Classes Moyennes en Afrique interroga la realtà attraverso i gruppi sociali, le loro rappresentazioni e la complessità della società africana.

Il lavoro di Bardeletti si sviluppa attorno a scene di vita quotidiana in Paesi come Camerun, Kenya, Marocco, Senegal e Costa d'Avorio. Così la costruzione di un complesso immobiliare con tanto di recinto annesso, segno di paura nei confronti dell’altro e della vicina povertà; le giovani studentesse che si fanno immortalare sul tetto dell’edificio ICEA sono alcuni dei simboli di un’Africa in continuo cambiamento e (fragile) movimento. O ancora Carrie, che fa la guardia forestale, diventa un’icona delle donne africane che in quei luoghi hanno un ruolo centrale nell’apporto finanziario e nella gestione delle risorse.

Anche il cibo assume una funzione importante nel sottolineare i mutamenti della società sudafricana. Con la mostra Afro Food...for Thought Bardeletti realizza un vero e proprio on the road fotografico tra i membri della classe sociale nera del Sud Africa. Percorre i loro luoghi di consumo e di acquisto, le loro pratiche alimentari, il cibo spazzatura e i fast food, posti privilegiati dai ragazzi per il sabato sera. «Ho sempre viaggiato per il cibo. Nei weekend torno sempre a Soweto, da Pretoria, per ritrovare i miei amici e i piatti della mia infanzia.» racconta Mxolusi, uno dei ragazzi fotografati da Bardeletti. 

Cinque stati africani, ossia Senegal, Nigeria, Benin, Mauritania, Madagascar, e altrettante piccole e medie imprese africane che si occupano di acquacoltura, energie rinnovabili, viticoltura, salute e attrezzature sono indagati nel progetto multimediale Les Grands Moyens. Si tratta di una visione inedita del continente attraverso video, fotografie che dimostrano come queste aziende favoriscano lo sviluppo dei Paesi in cui si trovano. 

Dall’avvocato al vagabondo, dal bambino alla casalinga. Un migliaio di volti lungo la ringhiera e una colonna infinita tra le scale del casello sono il percorso ideale per la mostra #Thousandpeople. Il progetto, iniziato nel 2013 da Emanuele Timothy Costa, fotografo genovese, unisce una serie di ritratti che sembrano quasi riprodurre un mosaico in cui ogni singola faccia, nella sua unicità, ci permette di cogliere la diversità di ciascuno. Un viaggio nella multietnicità tipica del capoluogo ligure, in cui le persone, i loro sguardi, e dunque anche le loro anime, sono fissate in un hic et nunc senza tempo.

Anche i visitatori possono diventare i protagonisti della mostra, approfittando della presenza di Costa e della possibilità di farsi ritrarre grazie a Elettra4T, un sistema luci progettato e creato dal fotografo che consente di avere immagini senza ombre che riescono a catturare il soggetto con  bellezza autentica.

Si ritorna al cibo con La Cina in tavola: cinema e cibo nella cultura cinese, la mostra multimediale realizzata dall’Istituto Confucio dell'Università degli Studi di Milano. La cucina cinese è una delle più antiche al mondo. Inoltre, nella medicina tradizionale e nella filosofia il cibo possiede due funzioni, nutrire il corpo e fornire all’organismo il Qi, l’ideogramma cinese che indica l’energia interna. L'installazione è l’occasione per conoscere la storia dei ricettari cinesi, a partire dal V secolo d.C. fino al cibo nei film cinesi come in The Chinese Feast.

Al Casello Ovest di Porta Venezia il Festival è fatto di immagini non in movimento che catturano un “qui e ora” potentissimo.

Les Classes Moyennes en Afrique,  Afro Food...for Thought: Afrique du Sud e  Les Grands Moyens di Joan Bardeletti

#Thousandpeople di Emanuele Timothy Costa 

La Cina in tavola: cinema e cibo nella cultura cinese

dal 3 al 10 maggio, dalle ore 10:30 alle 21:00, Festival Center, Casello Ovest di Porta Venezia