AIUTO. SONO UN ATTORE

AIUTO. SONO UN ATTORE
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Jean-Guillaume Bastien, non è per nulla come il protagonista del suo corto Je ne suis pas un grand acteur: si ferma volentieri a parlare e a spiegare come ha creato il suo film.

 

Come descriveresti in breve la storia?

È un storia di fiction di venti minuti che ha come protagonista un attore oppresso dalla paura di recitare. Arriva a quindici minuti dall’inzio dello spettacolo, ma non sentendosi mai adeguato cerca di scappare, inseguito dal regista. Fino all’ultimo momento non sappiamo se tornerà. Probabilmente tanti attori sperimentano questa sensazione.

 

Ti senti mai così quando lavori ai film?

No, sono molto più rilassato, creare un film è un processo lungo: non hai l’ansia da prestazione che si prova quando ti giochi tutto in un attimo, che sia una performance teatrale o una rappresentazione a scuola.

 

Come è stato lavorare su questo film?

Gran parte del lavoro è stata dedicata alla scelta del luogo. Volevo un posto labirintico, dove ci si potesse perdere, con mille scale. Un luogo dove, però, puoi anche ritrovare la strada con il cuore. C’è stata una grande preparazione, una volta che avevo scritto il film, dovevo trovare a tutti i costi il luogo esatto. Poi è stato il teatro scelto a dare forma al film, anche perché è tutto girato in un’unica sequenza. È uno dei teatri più vecchi di Montéral, ma è ancora funzionante. Anche la scelta del cast è stata importante, è composto da attori che sono piuttosto conosciuti in Québec.

 

Concorso cortometraggi

Je ne suis pas un grand acteur (gruppo E), sab. 7, ore 17,  Teatro dell’Arte; merc. 10, ore 15, Teatro Strehler

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