GLI INFINITI OLTRE DEL VIDEOCLIP

GLI INFINITI OLTRE DEL VIDEOCLIP
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Il video musicale, tra sperimentazione linguistica e bricolage di contenuti, abbandona la  mera promozione dell'artista per indagare nuove frontiere narrative. Esplora il cinema per catturarne la grammatica del racconto, eredita i rituali della video e performing art e l'interattività del web, per diventare altro, in un panorama audiovisivo ridefinito dall' ibridazione dei generi. 

 

«Il videoclip diventa un'opera complessa e completa», dice Carla Vulpiani, giovane curatrice di Video espanso insieme a Marco Pepe.

Cresciuta tra le fila di Esterni, la incontriamo per farci raccontare com'è nata l'idea di un contenitore interamente dedicato alla nuova forma del videoclip.

 

Carla, il caro vecchio clip anni '80 è diventato cinema?

 Il mondo del videoclip è sempre stato nei nostri interessi. C'è una forte interconnessione tra il festival, la musica e il video. Fino a pochi anni fa c'era Sound doc, sezione dedicata ai film musicali. Quest'anno invece grazie all'incontro con Marco Pepe, grande appassionato del genere, siamo riusciti a dare vita a questo focus. Ci piaceva l'idea che il pubblico potesse fruire di questi contenuti all'interno di una sala cinematografica.

Il video che forse ci ha ispirato è stato Afterlife degli Arcade Fire, non il video ufficiale, ma la regia live a cura di Spike Jonze. È stata la scintilla che ci ha fatto capire quanto fosse importante seguire l'evoluzione del videoclip verso una nuova forma narrativa.

 

Com'è strutturato il focus e qual è la sua linea editoriale?

 Il focus è caratterizzato dal programma speciale This is now. Film and video after punk, a cura di Lux Artist' Moving Image, e da otto gruppi di video espansi. L'evento speciale raccoglie pregevoli e introvabili videoclip degli anni '80 (tra cui i New Order) che inquadrano il momento di transizione più importante della relazione tra cinema  e musica.

Gli otto gruppi di video espansi che completano il focus rispecchiano invece la nostra linea editoriale che cerca di dare spazio a prodotti che si spingano oltre la tendenza collaudata ad andare oltre il video straniante e straniato, fuori dalla solita esibizione del cantante. Esempi sono stati negli anni ’90 i video di Gondry per Bjork, di Chris Cunningam, o di Spike Jonze.

 

Allora si è trattato di una mutazione. Quali sono stati i cambiamenti?

La tendenza degli ultimi anni ha visto aumentare le regie live delle performance con un progressivo sfondamento della teatralità e della metacinematografia, del cortometraggio, della narrativa pura in cui la musica diventa altro. La musica è in concerto con il video, con la recitazione, secondo una regia vera e propria. Molti videoclip sono in realtà dei corti a tutti gli effetti.

 

Parliamo ora delle sezioni di Video espanso: quali i criteri di selezione e le motivazioni della distinzione tematica.

Il primo gruppo è dedicato agli Arcade Fire che hanno costruito un immaginario attraverso la musica, i testi e la sperimentazione con performance, regie live e cortometraggi.

Il secondo gruppo è una raccolta eterogenea di video crudi, ambigui, angoscianti e talvolta divertenti, dal titolo Ultraviolence. Tra questi, molti registi già noti al festival come la giovane star canadese Xavier Dolan che ha realizzato la bellissima opera Indochine, nonché il regista di videoclip che lavora con Lady Gaga, Saman Keshavarz.

Il terzo gruppo è Stand by me che tratta gli incubi e le speranze della giovinezza. Pregevoli sono Annabel di Lisa Gunning e il cortometraggio in musica Nous ne serons plus jamais seuls del nostro giurato Yann Gonzalez.

In Troppo umano abbiamo i Massive Attack, i Portugal. The Man con una combinazione di tensione e divertimento, inquietudine.

Poi c'è Oltre lo specchio, vicino alla videoarte e al videogioco, che apre con un bellissimo corto di Saman Keshavarz, Controller.

Il gruppo Artpop (dal titolo del terzo album di Lady Gaga) è dedicato agli artisti pop che sperimentano nuovi linguaggi, sulla scia di Happy di Pharrell Williams.

Da segnalare è il video di Sofia Mattioli della sezione Dance, dance, dance incentrata su velocità, ballo, performance e pubblicità.

Chiude la rassegna Pop motion (gioco di parole con stop motion) che indaga un altro campo di sperimentazione, vicino all'animazione.

 

Cosa vi aspettate da questa esperienza?

Ci auguriamo che questa nuova rassegna possa indurre gli spettatori a ragionare con occhi nuovi di fronte al videoclip/cortometraggio, un nuovo genere che necessita di essere raccontato.

 

Video espanso vi dà appuntamento al Parco Sempione con delle proiezioni tutti i giorni. Per gli orari consultare il programma. L'ingresso è gratuito.

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