BIG BUBBLE

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Un musical effervescente ispirato ai suoi ricordi d'infanzia: Cupcake di Eytan Fox porta al festival l'arcobaleno Pride di Tel Aviv

 

 «Sono diventato un regista serio senza accorgermene, ma il cinema non è solo impegno e denuncia. Cupcake è il mio lato pop, perché alla vita serve anche un po' di zucchero». Eytan Fox, autore israeliano di Yossi e Jagger (2002), cambia registro e ci racconta una favola a lieto fine. Il film è un'esplosione di colori, un musical by the way che alle coreografie raffinate e alle voci impostate preferisce la leggerezza dell'improvvisazione e l'incertezza di una nota d'emozione.

Protagonisti cinque donne, "sull'orlo di una crisi di nervi", e un uomo, Ofer (interpretato da Ofer Shechter) che coinvolge le sue amiche in un'improbabile avventura musicale: una competizione europea a cui partecipano autori internazionali. Fox parte da un ricordo d'infanzia: Eurovisioni, il festival che era solito guardare con la madre, quando da bambino viveva a Gerusalemme. Erano gli anni '70 e il televisore di casa Fox radunava in salotto vicini e amici di quartiere, in un'atmosfera corale che oramai appartiene al passato. Cupcake, titolo originale Bananot, con fare noncurante, ribadisce l'importanza di uscire dagli schemi, oltre i modelli proposti dalle istituzioni e dai media, che predicano conformismo, maschilismo e omofobia.

Per rievocare l'energia di quei momenti, il regista sceglie Tel Aviv, la città “bolla” dove tutto è possibile, già raccontata in The Bubble (2006), l'utopia della convivenza pacifica nella storia d'amore tra un ragazzo israeliano e uno palestinese. Ma il cinema di Fox è sempre un termometro della situazione politica e sociale israeliana; i suoi film hanno puntato l'obbiettivo su temi scomodi, sollevando la questione dei diritti della comunità omosessuale. E, tra autobiografia e storie intime struggenti, continuano a cercare un nuovo modo di raccontare il conflitto.

 

Concorso, Domenica 22, ore 20.30, Sala grande

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