IL CINEMA AL FEMMINILE

IL CINEMA AL FEMMINILE
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Tra gli approfondimenti più avvilenti sulla situazione cinematografica femminile recente c’è un celebre studio del reporter Walt Hickey che rivela (sondaggio OpusData) come i ruoli più frequentemente assegnati alle attrici negli ultimi vent’anni siano stati quello di infermiera, segretaria, insegnante, cameriera e cassiera. Ovvero, quando il cinema è più sessista della realtà.

Quella finzione cinematografica, così maschilista e posticcia, è quanto di più distante dalla cinematografia ricca, femminile e soprattutto plurale al centro di un festival importante come Sguardi Altrove. Una rassegna che ha inizio domani (con l’intenso film turco Ana Yurdu – Motherland di Senem Tüzen) e che, fino al prossimo 25 marzo, metterà a fuoco storie di madri, figlie, donne forti o fragili, adolescenti o anziane, femministe e reporter. Sia nelle opere di fiction (Motherland) che nei documentari di realtà (Bilge and Her Apprentice) ciò che emerge è soprattutto la reale e vera complessità dell’universo femminile spesso così schiacciato, appiattito e banalizzato anche dalla settima arte.

Non a caso lo sguardo luminoso e profondo di Chantal Akerman campeggia dal manifesto del festival 2016, emblema di un’attenzione unica e costante alla cinematografia (non solo ma soprattutto) femminile. Alla cineasta belga è dedicata infatti una retrospettiva imperdibile e ricca di opere di diversa durata, dai cortometraggi La chambre e Saute ma ville, ai lungometraggi (Golden Eighties), fino al cult femminista di 200 minuti Jeanne Dielman.

L’omaggio alla Akerman inizia sabato 19 con il sentito I Don’t Belong Anywhere – Le cinéma de Chantal Akerman diretto da chi la conosceva bene: Marianne Lambert, ex collaboratrice della regista e responsabile di produzione per opere come La folie Almayer e Demain on déménage.

I “concorsi” del festival - da Nuovi sguardi a #FrameItalia - sono molteplici, così come i focus (La Turchia dei nostri giorni e Diritti Umani, Oggi). Quello che emerge è la capacità di catalizzare voci e modi di fare cinema e di raccontare la realtà (o la realtà attraverso la finzione) mai banali e prevedibili.

Con il daily Milano Film Network e la redazione dei giovani partecipanti al workshop di giornalismo cinematografico seguiremo giorno per giorno, il festival, raccontando i film, intervistando gli autori, recensendo i workshop e gli incontri con i filmmaker e i professionisti del settore. Inoltre, il daily MFN sarà impreziosito in apertura dalla tavola - di un’artista donna emergente – la “recensione disegnata” di un film, di un fotogramma o di un’icona femminile della rassegna.

Buon festival dal nostro quotidiano.

 

www.milanofilmnetwork.it/daily

 

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