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MOMENTI DI GLORIA:
STORIE DI CALCIO IN BRASILE
di Alessandro Amato

L’epopea della “grande Seleçao” in un poker di film memorabile

Il calcio brasiliano è considerato il più spettacolare al mondo. Ma è la sua storia a essere, se possibile, ancora più spettacolare. La serie di documentari prodotti da Phoenix Films per il programma televisivo Almanaque dos Esportes raccontano questa epopea con una notevole mole di immagini d'archivio e un dettagliato ed efficace commento fuori campo. Dall'arrivo di questo sport dall'Inghilterra per volere della Principessa Imperiale Isabella, che aveva pensato di farne un gioco di corte presso i giardini del Palazzo Guanabara alla fine dell'Ottocento, fino allo straordinario campionato del mondo vinto nel 1962 pur senza l'apporto di Pelè nelle ultime fasi, causa infortunio.

Nel primo capitolo si cita in particolare l'apporto del trentunenne operaio scozzese Thomas Donahue, il quale nel 1894 organizzò il primo torneo di calcio sul territorio brasiliano. Un vero e proprio mito moderno, il suo, ormai parte integrante della cultura del paese. Poi si passa alle cronache delle primissime partite contro altre squadre sudamericane attraverso riprese che partono dal 1909 e si spingono fino alla storica trasferta della società del Paulistano di Rio de Janeiro in Europa nel 1925. Partite in cui spiccava su tutti i giocatori per personalità e talento il mulatto di padre tedesco Arthur Friedenreich, soprannominato dal pubblico "El Tigre" e considerato il primo grande campione della storia brasiliana. 

"I re del calcio!" titolava un quotidiano francese la mattina dopo la prima di quelle partite. Che il Brasile esistesse e che giocasse a pallone, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Nel frattempo (nel 1920), l'Inghilterra si era ritirata dalla FIFA per evitare di affrontare le nazionali dei paesi contro i quali aveva combattuto la prima guerra mondiale, ma anche per una sorta di protesta contro le influenze degli altri paesi nel gioco del calcio, invenzione che gli inglesi hanno sempre rivendicato.

Altro nome importante dell'epoca è quello di Leonidas da Silva, vera e propria icona per i suoi connazionali, nonché protagonista assoluto dei Mondiali di Francia del 1938. La formazione che partecipò alla successiva edizione del 1950 come squadra ospitante venne seguìta da quella guidata dalla coppia Manoel Francisco dos Santos detto Garrincha e Edson Arantes do Nascimento in arte Pelè. Con loro in campo gli idoli delle folle: Didi, Vavà e Zagallo. Un gruppo fenomenale e solidissimo che si aggiudicò ben due coppe del mondo in quattro anni. 

Svezia 1958 fu una vera impresa, soprattutto se si pensa alla partita con il Galles, alla sua difesa impenetrabile e all'emozionante semifinale con la Francia. Quasi scontato invece il risultato positivo nella finale con i padroni di casa. Persino il pubblico svedese dimostrò entusiasmo nei riguardi dell'arte calcistica brasiliana, fatta di brevi passaggi veloci e dribbling virtuosi. Uno stile che ha fatto scuola, culminato con il “grande Brasile” di Cile ’62.

Tutto questo in quattro filmati di grande impatto, immagini restaurate in alta definizione e per la maggior parte inedite fino a oggi.

1958 Route to Victory di Jose Joaquim Soares e Jose Candido Soares, dom 7 ore 18.30 in Sala Donzelli

1962 Defining a Nation di Jose Joaquim Soares e Jose Candido Soares, lun 8 ore 15.00 in Sala Terrazzo