FOGLIE D'ERBA

FOGLIE D'ERBA
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In occasione della proiezione di Erba Celeste, in concorso Nuovi Sguardi, abbiamo intervistato Valentina Gebbia. La regista – anche scrittrice, giornalista ed ex avvocato – ci racconta la realizzazione del film su un tema attuale e controverso come l’uso terapeutico della cannabis

 

Quello che gli altri non dicono o non vogliono dire.

Erba Celeste affronta l’argomento - ancora tabù - dell’uso terapeutico della cannabis da una prospettiva non convenzionale. Una donna si trasferisce in una residenza per artisti nel Palermitano. La vita degli ospiti sarà stravolta da un’ondata di prorompente vitalità. Le ombre sulla salute di Celeste non tarderanno però  a venire alla luce e con loro l’inusuale cura a cui si sottopone.

Ne parliamo con la regista Valentina Gebbia, scrittrice e giornalista.

 

Quale motivo l’ha spinta nel 2004 a trattare in un romanzo una questione controversa come quello dell’uso terapeutico della cannabis?

Nel 2004 non se ne parlava affatto. Poi un amico malato di cancro ha iniziato questa terapia per alleviare gli effetti della chemio e ha cominciato a studiare le proprietà della pianta. Da quel momento ho approfondito la materia e mi sono resa conto che c’era una verità sconosciuta alla maggior parte delle persone. Il romanzo ha avuto dei grossi problemi inizialmente dato che l’editore ha scelto di mettere in copertina una foglia di marijuana celeste e alcune librerie si rifiutavano di avere il libro in vetrina. Dopo dieci anni ho sentito l’esigenza di trasformare il romanzo in film per l’attualità del tema. In Italia oggi la terapia è permessa, ma è molto costosa e l’accesso è complicato.

 

Come è stato selezionare un cast di attori non più giovani?

Il nostro è un film indipendente in co-produzione. Ho voluto che gli attori fossero di una certa età dato che il film si svolge in una residenza per artisti in pensione. Abbiamo Daniela Giordano, miss Italia 1966 dall’importante carriera cinematografica, Giuseppe Santostefano che il pubblico ha conosciuto in Montalbano e altri attori siciliani dall’esperienza principalmente teatrale. Daniele Musso (il protagonista maschile, nda) invece è alla prima esperienza di recitazione, credo che per lui ci possa essere un futuro. Ha un carisma particolare ed è molto fotogenico.

 

Erba Celeste è impreziosita dalle immagini delle incredibili bellezze della Sicilia. Quanto è legata alla sua isola?

La Sicilia è incantevole, purtroppo spesso viene raccontata nelle sue sfaccettature più deleterie e questo mi fa molta rabbia. È giusto raccontare tutto, ma proprio per questo occorre raccontare quale forza abbia l’isola e quanto potrebbe essere ricca proprio grazie alle bellezze naturali e artistiche. Ho pensato varie volte di andarmene, ma la mia terra è la principale fonte di ispirazione come scrittrice e sceneggiatrice. Ho scelto di raccontare la Sicilia e qui ho ambientato un ciclo di 5 romanzi gialli (sta scrivendo il sesto, nda) di cui mi piacerebbe realizzare un giorno una fiction.

 

Nel libro Oi Politikoi affronta il tema della complessa realtà politica e sociale siciliana, mafia, clientelismo e corruzione. Cosa devono fare i giovani per creare spazi di legalità in Sicilia?

La denuncia e l’indignazione sono fondamentali. Sminuire però non è il modo per risolvere i problemi. Bisogna criticare la propria terra come si rimprovera un figlio: si indica che cosa deve fare, ma poi lo si ama, si fa di tutto per aiutarlo.

 

È più forte in lei l’esigenza di comunicare attraverso le parole di un romanzo o le immagini di un film?

Non riesco a scegliere. Anche quando scrivo romanzi e articoli la mia tendenza è uno stile cinematografico. I lettori mi dicono che leggendo i miei libri si sentono gli odori, i sapori, si hanno davanti agli occhi immagini nitide. Credo che i due mezzi non siano scindibili, sono due modi di esprimermi che non si escludono a vicenda.

 

Dopo la laurea in legge qual è stato il momento in cui ha deciso di dedicarsi alla scrittura e alla regia?

Provengo da una famiglia di professionisti, in un tempo in cui la letteratura e teatro erano considerati unicamente hobby. Dopo una laurea in giurisprudenza ho lavorato nove anni in banca. La mia vita è cambiata quando ho perso mia madre  e mi sono resa conto di non poter sprecare nemmeno un istante. Ho deciso quindi di affrontare le difficoltà economiche: chi non è uno scrittore di grande successo fa fatica anche solo a pagare le bollette a fine mese. Preferisco dare valore ad ogni singolo istante della mia vita piuttosto che soffrire pensando costantemente ai sogni che non avrei realizzato.

 

Erba Celeste di Valentina Gebbia viene presentato questa sera – alla presenza della regista - Nuovi Sguardi, dopo i cortometraggi Bellissima (Beautiful) di Alessandro Capitani e Monique's di Francesca N. Penzani, #FrameItalia, mar 22 Marzo, ore 21.00 allo Spazio Oberdan 

 

 

 

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