FRAMMENTI DI FAMIGLIA

FRAMMENTI DI FAMIGLIA
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Tra immagini di repertorio e ricordi privati, la regista Alexandra Gerbaulet ricorda il passato e immagina il futuro della sua famiglia. Tra i film da non perdere del Concorso internazionale Filmmaker: l’intenso Shicht, che stasera verrà presentato dall'autrice allo Spazio Oberdan

 

Un intreccio di memorie personali e collettive, che mostra il passato nella attesa di un futuro desiderato quanto temuto. Schicht (Shift), documentario in cui la regista Alexandra Gerbaulet racconta la vita della sua famiglia, sceglie alcuni momenti-chiave e li intreccia con la storia della sua città Salzgitter.

 

Il padre di Alexandra è un operaio formato alla Reichswerke Hermann Göring, conglomerato industriale della Germania nazista fondato proprio a Salzgitter per estrarre e lavorare il ferro. L'industria e la propaganda del regime proiettano il Paese verso un futuro di grande potenza, non solo militare.

La madre della regista, invece, è affetta da sclerosi multipla. Tiene un diario in cui scrive i ricordi più significativi della sua vita, che poco alla volta scivolano via, come un futuro che non vorrebbe  si avverasse, ma che non si può arrestare.

 

Intrecciando filmati d'archivio dell'industria di Salzgitter e della televisione tedesca ZDF a foto e video di famiglia, Gerbaulet traccia un percorso frammentato, attenua le emozioni e ricostruisce un diario di frasi brevi, spezzate e di immagini reiterate. Tenta di razionalizzare quei ricordi, di fissare con precisione il tempo e il luogo in cui sono nati. Li tratta con il distacco della voce narrante e del racconto in terza persona, sottolineato dal montaggio e addolcito  dalle note della colonna sonora.

 

La stessa testimonianza della malattia della madre, dalla quale la regista sembra non voler farsi coinvolgere, tradisce un'emozione ancora viva per quei momenti di dolore, ormai parte integrante di un insolito e sofferto album di famiglia.

 

Schicht (Shift) di Alexandra Gerbaulet, Concorso Internazionale, merc 2 dicembre, ore 19, Spazio Oberdan (alla presenza della regista)

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