GIALLO A BERLINO

GIALLO A BERLINO
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Incontri e sparizioni, con la scena underground della città che non dorme mai a fare da sfondo. Un thriller anomalo in cui le inibizioni si perdono e la realtà ha la consistenza del sogno

 

Louis è un giovane ragazzo gay partito da Madrid alla scoperta della vivace nightlife di Berlino, fatta di sesso, droga e club di musica elettronica. Elena è una ragazza greca a Berlino per cercare suo fratello Dimitri, svanito nel nulla, come inghiottito dalla città. Entrambi sono ospiti dello stesso boat-hotel ma sarà un evento del tutto casuale a farli incontrare.

L'intreccio giallo partirà proprio quando queste due linee narrative si incontreranno, prendendo corpo nell'oscuro imperscrutabile Victor, un ucraino senza permesso di soggiorno di cui Louis si infatua salvo poi scoprire che è stato l'ultimo amante conosciuto di Dimitri. Sarà implicato nella sua scomparsa? 

Lose Your Head non è un giallo tradizionale: ispirato a un fatto di cronaca del 2009, il film costruisce una realtà traballante, continuamente ridefinita e messa in discussione da sogni e visioni provocate da intossicazioni da droghe, in un susseguirsi di destabilizzanti colpi di scena. Anche l'omosessualità, che nel film non è solo un dato di colore, diviene parte integrante nella costruzione di un'economia narrativa fuori dagli schemi tipici del genere. 

Gli autori Stefan Westerwelle e Patrick Schuckmann  giocano anche con un montaggio ben calibrato e una fotografia fedele della scena underground berlinese, capace di amplificare il senso di claustrofobia e paranoia che satura alcune sequenze. Acclamato all'ultima Berlinale, Lose your head è certamente uno dei gialli più atipici degli ultimi anni.

 

Lose your head di Stefan Westerwelle e Patrick Schuckmann, Germania 2013, 107'

Domenica 5, ore 22:30, Scatola Magica, Teatro Strehler

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