CORTESIE PER GLI OSPITI

CORTESIE PER GLI OSPITI
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Rafael Maniglia, insieme alle sue fide collaboratrici e compagne di avventura, Chiara Guerritore e Paola Mastrantonio, da due anni è l’anima della sezione Accoglienza del Milano Film Network. Un appassionato di cinema che dai festival di San Paolo ha portato a Milano la sua vitalità e quell’invidiabile savoir faire che in un lavoro del genere è cosa gradita.  

«Incontrare persone che arrivano da tutto il mondo, imparare a conoscerle e stabilire nuove amicizie» è per Rafael l’aspetto più emozionante del lavoro, ma anche il più rischioso nel caso di ospiti poco cordiali. Un’attività stimolante e dinamica dove basta uno sguardo gentile e sorridente a riempirti di gioia, così come una smorfia di troppo e un ghigno presuntuoso a rovinarti la giornata. «È una vita faticosa, penso agli spostamenti di decine di persone e magari qualcuno mi perseguita perché gli trovi una bici all’istante».

Gossip da concierge: «Non posso rivelare nomi e circostanze, ma sono stato testimone negli anni di tenere liaison tra staff e guest». Tra le soluzioni più riuscite escogitate dal MFF per dare agli artisti una casa a Milano c’è l’adozione del regista. «È stato emozionante vedere come il pubblico si sia dimostrato aperto». Emozionante ai limiti della commozione. «I padroni di casa prendono la faccenda sul serio, seguendo l’ansia dei registi e i loro film dalla sala all’eventuale premiazione. Al momento del saluto assisto ad addii melodrammatici». Per Rafael comunque il cielo si divide in due categorie. «Ci sono due tipi di registi: quelli che vedi solo il primo e l’ultimo giorno, e quelli che ti chiamano ogni cinque minuti anche solo per chiederti l’ora. Quelli del secondo tipo non sono cattivi. Sono come bambini, vanno coccolati».

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