LA MEMORIA IN IMMAGINI

LA MEMORIA IN IMMAGINI
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All'interno di Mediterranea 17: da non perdere l'installazione STITCHING dell'artista serbo Marko Ubovic, un'opera che riflette attraverso immagini e frammenti sull'importanza e la fragilità dei ricordi

 

Una piccola bici cammina su un filo, un bambino spegne le candeline sulla sua torta di compleanno, un adolescente sorridente riprende se stesso davanti a uno specchio utilizzando una vecchia videocamera per poi ripetere il tutto a distanza di anni. 

Tutto questo è STITCHING, opera di Marko Ubovic esposta dal 22 ottobre al 22 novembre alla Biennale Giovani alla Fabbrica del Vapore a Milano. L’autore di origini serbe ha alle spalle un’esperienza accademica (premio 2009/2010 come miglior lavoro nella categoria New Media Arts all’Art Academy di Novi Sad in Serbia). La sua formazione si è conclusa con un un master in Fine Arts alla NOVA Academy of Arts di Belgrado.

 

Ubovic ha esposto le proprie opere (Next Stop, I Can See What You Can’t See e Let’s Play Games)  in nove stati e con STITCHING continua il lavoro di filmmaker con un esperimento video basato sul tema dei ricordi, che in parte richiama il recente Transparent di Jill Soloway. L’autore offre le sue memorie, ma anche quelle dei propri familiari, cucite tra loro come richiama il titolo inglese, per poi consegnarle al presente come traccia del passato. L’esperimento cerca di rispondere a tre domande: come può il passato influenzare la forma del nostro presente? Come facciamo a costruire parti della nostra biografia, da esperienze che cambiano continuamente? E, infine, quanto sono vere le storie che continuiamo a raccontare riguardo noi stessi e la nostra vita? 

 

Per rispondere, Marko apre una "finestra", rivelandoci senza timore i suoi ricordi più cari e intimi. Il filmato di 17 minuti viene presentato in Biennale attraverso l’ausilio di un vecchio SONY a tubo catodico, che a prima vista potrebbe sembrare obsoleto, risulta invece il mezzo vintage perfetto per rappresentare il tema. Nel filmato le immagini appaiono slegate, confuse o poche chiare, ma vengono connesse e chiarificate tramite pezzi di  una vecchia macchina da cucire Singer, che risulta metafora della nostra coscienza. La memoria secondo l’autore è un’esperienza soggettiva, un contenitore di elementi volatili, che caratterizzano col passare degli anni l’involucro che li contiene. Il ricordo non è mai completo, perché non è una copia di eventi ma una registrazione fragile degli stessi. Questa è la ragione per cui non riusciamo a separare gli eventi del presente da quelli del passato. 

 

STITCHING è un esperimento interessante ed efficace: permette allo spettatore, tramite l’ausiliodei ricordi dei Ubovic, di poter fare un excursus mentale della propria vita, cucendo tra loro le esperienze che lo hanno formato. Ogni frammento di memoria pare galleggiare riprodotto sul vecchio Sony a tubo catodico. 

 

 

STITCHING di Marko Ubovic, Mediterranea XVII - Biennale Giovani, 22 Ottobre - 22 Novembre, Fabbrica del Vapore

 

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