DONNA SOGGETTO CONSAPEVOLE

DONNA SOGGETTO CONSAPEVOLE
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Titta Cosetta Raccagni è presente al festival con Ogni legame è una scelta libera, uno spot contro tutte le violenze, specialmente quella sulle donne. Un tema caro al Festival, così come a questa autrice

 

Milanese, classe 1975, Titta Cosetta Raccagni è una de Le Ragazze Del Porno, un gruppo di donne che con i propri cortometraggi contribuisce a mostrare una visione del sesso non omologata, femminile, d’autore e molto indipendente.

Venerdì ha presentato al pubblico dello Spazio Oberdan questo ultimo progetto del collettivo che lei ha diretto. Il video, come suggerisce il nome, è una rappresentazione simbolica contro tutto ciò che è imposto da altri e, per questo, germe di violenza. In una breve ma intensa telefonata ci spiega cosa significa per lei essere un’artista donna.

 

Come per tutto il resto in Italia essere donna vuol dire partire svantaggiato.

Forse dico una banalità, ma nell’ambito cinematografico è ancora più difficile riuscire, in tutte le fasi, da quella produttiva a quella distributiva, ad avere l’attenzione giusta. E’ quindi un’opportunità per me avere uno spazio in Festival come Sguardi Altrove, soprattutto in termini di visibilità. Purtroppo, la situazione è la stessa anche negli altri Paesi.

 

In che modo ti sei sentita svantaggiata?

Faccio parte di questo gruppo, Le Ragazze del Porno, una decina di filmmaker, che tentano di fare qualcosa di diverso nel Cinema, sperimentando un ambito così delicato come quello della pornografia. Forse proprio in virtù del fatto che siamo donne con un progetto artistico che circuita attorno ai temi della sessualità, da sempre prerogativa dell’occhio maschile, è difficile riuscire a trovare un supporto economico concreto e per questo continuiamo a autofinanziarci. Da 30 anni ci propinano l’immagine di una donna già pornificata, noi rivendichiamo una possibilità di scegliere di essere un soggetto desiderante e pornificato. Come ho detto venerdì sera presentando lo spot, la differenza sta nel passare dall’essere oggetto del punto di vista altrui a essere soggetto consapevole.

Siamo un investimento ad altissimo rischio, nonostante i nostri lavori abbiano suscitato un interesse trasversale tra uomini e donne. Certo non sono mancati i commenti patetici di quella fetta di pubblico, prettamente maschile, che ha dimostrato nei nostri confronti una curiosità più morbosa o volgare. 

 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto partendo per San Francisco per una residenza artistica in cui indagherò sulle identità e le sessualità. Un lavoro sulla destrutturazione del genere per poter spingere il mio progetto artistico oltre il genere. Non mi piace etichettarmi come quella “che fa cinema al femminile”, per quanto sia consapevole di essere ambasciatrice di una battaglia che prende il via da un percorso storico e culturale come quello femminista.

 

Chi è il tuo eroe femminile?

Più che eroine, sono particolarmente affezionata a delle donne simbolo. Penso a Marlene Dietrich o George Sand, che si sono fatte strada in società maschili e maschiliste giocando proprio sull’identità e l’ambiguità di genere. 

 

Ogni legame è una libera scelta di Titta Cosetta Raccagni, 

mar 24, ore 20:15, Cinema Beltrade 

mer 25, ore 20, Cinema Beltrade 

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