I FILM NELLA GIUSTA TRAIETTORIA

I FILM NELLA GIUSTA TRAIETTORIA
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Tra il dire e il fare c'è Milano Film Network. Alla Fabbrica del Vapore è stato presentato Atelier MFN, il progetto a sostegno dei lungometraggi italiani in post-produzione

 

Concentrare il proprio lavoro in una presentazione che dura pochi minuti è come lanciare una palla e sperare che in campo ci sia qualcuno disposto a seguirne la traiettoria. Pitching infatti è un termine ormai acquisito dal mondo della produzione cinematografica, ma mutuato dal gergo del baseball americano. Si tratta di esporre brevemente la propria idea, sottolineandone i punti di forza nella speranza che venga raccolta e realizzata. A parlare sono sceneggiatori o registi, ad ascoltare i potenziali produttori. Alla Fabbrica del Vapore sono state presentate le linee guida del progetto Atelier MFN e i dieci autori selezionati durante il workshop In Progress hanno raccontato le loro opere in una sessione di pitching.

 

L'Atelier MFN risponde alla domanda di iniziative che vadano oltre la durata dei festival e si propone di accompagnare i giovani registi durante la post-produzione dei film. Un momento critico che senza il supporto adeguato può pregiudicare la riuscita di un buon progetto. L'iniziativa sarà lanciata la prossima primavera e punta a sostenere lungometraggi di fiction, animazione e documentari. In autunno le opere selezionate parteciperanno agli Industry Days MFN, due giornate professionali rivolte a produttori, distributori e direttori di festival. Un modo concreto per fare nuovo cinema e per farlo a Milano, per scoprire nuove professionalità presenti sul territorio e creare una rete produttiva efficace. Il workshop In Progress ha seguito 20 giovani autori dal soggetto alla sceneggiatura del loro film per arrivare alla scrittura di un dossier con cui presentarsi alle produzioni.

 

Uno a uno, i finalisti hanno presentato in breve i dieci progetti. Maria Giovanna Cicciari, al festival nella sezione Prospettive con Hyperion, dice: «È molto prezioso avere un pubblico di addetti ai lavori in ascolto e interessato a quello che stai raccontando, portare a termine un film senza questa possibilità è complesso. Non è facile conquistare l'attenzione delle produzioni». E Federico Di Corato, tra i tre finalisti del workshop e vincitore della prima borsa di sostegno di 5.000 euro, continua: «Senza il laboratorio di MFN non sarei arrivato alla definizione del mio progetto. Potermi confrontare con i tutor del Network è stato indispensabile, sostenessero o no il mio punto di vista. Mi hanno aiutato ad ampliare l'idea e ad attualizzarla».

 

Tra i lavori presentati si snoda un filo comune, forse inaspettato. Sono autori giovani, ma hanno a cuore la memoria, cercano una relazione con i segni e le cicatrici del passato o indagano il rapporto identitario tra persone e territorio. «Non è strano, in Italia siamo circondati dal passato. Possiamo non accorgercene, per abitudine, ma non è un capitolo chiuso. Questi ragazzi si sono posti delle sfide, hanno uno sguardo eccentrico e insieme profondo. Il loro sarà un percorso originale» dice Fabrizio Grosoli, giurato del workshop. Mentre Carlo Hintermann, anche lui in giuria, riflette sul pitching: «A volte è penalizzante. Una presentazione verbale e breve rischia di privilegiare chi ha capacità espositive a dispetto del contenuto. Ho visto il trailer di tutti i lavori, altrimenti non avrei potuto esprimere un'opinione».

 

L'incontro si è concluso con un aperitivo, tra gli invitati c'era Michelangelo Frammartino. Il regista delle Quattro volte, coinvolto nel progetto In Progress, conclude:. «Il confronto è fondamentale. All'estero la figura del mentore è affermata, mentre in Italia spesso i giovani autori sono trascurati» dice. «Non si può parlare solo con i professori o con gli amici, serve una figura di riferimento». 

 

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