COMPOSIZIONI COLLETTIVE

COMPOSIZIONI COLLETTIVE
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XY nasce dalla collaborazione tra Enrico Intra, Giuseppe Baresi e gli allievi della Civica di Milano. Un progetto che mescola immagini e musica a partire da un testo di Franco Donatoni. Stasera Intra accompagnerà la proiezione improvvisando. A Giuseppe Baresi chiediamo di raccontare le diverse fasi di un lavoro a più mani

 

XY è stato realizzato da cinque studenti della Scuola civica di Milano, Alessandro Caputo, Chiara Caliò, Virginia Di Pietro, Mattia Galione, Alberto Strano, coordinati da Giuseppe Baresi, il video è accompagnato da una composizione di Enrico Intra che ha ideato il progetto. Il compositore jazzista, che negli anni 50, ha segnato lo scenario del jazz europeo, dagli anni 80 si è concentrato sul rapporto tra musica e immagini.

Giuseppe Baresi, molte collaborazioni con Studio Azzurro, ora alterna l’insegnamento all’ Accademia di Brera, ai lavori di produzione e di regia indipendente. Ci raggiunge alla Fabbrica del Vapore, in veste di orgoglioso portavoce di XY.

 

Come è nato il progetto?

Enrico Intra voleva delle immagini nuove per i suoi concerti estemporanei, mi ha chiamato e mi ha proposto il progetto. Ho poi recuperato un libro di Franco Donatoni, Antecedente X, è molto noto come compositore e docente, ma è poco conosciuto come scrittore. L’ho trovato con fatica e poi ho detto a tutti i miei allievi di comprarlo. I ragazzi con cui ho lavorato frequentano il corso di Multimedia della Scuola Civica di Cinema di Milano. Sono i primi studenti che completano il corso triennale e questo è stato il loro film di fine anno.

 

In che modo lo avete realizzato?

Abbiamo letto e riletto il libro di Donatoni. Il sottotitolo, Sulla difficoltà del comporre, aiuta un po’ a capire il contenuto, ma la lettura è ostica: di fatto è un saggio di filosofia della musica e anche un viaggio nella sua mente. Affronta temi complicati, ad esempio in che senso i numeri sono allo stesso tempo precisi e casuali. Dopo averne discusso insieme, ho detto ai ragazzi di ispirarsi a quei testi. Mi interessava molto la parte astratta di elaborazione, abbiamo smontato il contenuto del libro e stilato un elenco di immagini che vi si ispiravano. Da quella lista abbiamo anche creato i disegni. Il lavoro è durato sei mesi, anche se non a tempo pieno perchè era interno al corso.

 

Parlaci del lavoro di Intra.

Inizialmente l’intenzione di Intra era quella di comporre una nuovo pezzo, invece è successo l’imprevedibile: ne ha recuperato uno che aveva già, dal titolo Urlo, ed è risultato adatto al video. Immagini e suoni si incastravano perfettamente.

Stasera dal vivo con Alex Stangoni, partirà da quella traccia, ma ci sarà una parte improvvisata. In questo modo ogni volta a performance sarà inedita.

 

Cosa hai apprezzato di questa esperienza?

Questo lavoro è la dimostrazione che è possibile una regia collettiva, ciascuno dei ragazzi ha lavorato su tutti gli aspetti della produzione cinematografica.

Mi è piaciuto la risposta del gruppo di lavoro. Ho chiesto ai miei allievi di non pensare al cinema, ma di ispirarsi piuttosto alla pittura. Abbiamo osservato molto i tableau di eat art di Daniel Spoerri e le opere di Man Ray. I ragazzi hanno risposto benissimo agli stimoli. Tutto è stato creato in ripresa, anche le parti più sperimentali, il lavoro di post produzione è stato limitato.

Quello che mi piace dell’insegnamento è che ha sempre una dose di imprevedibilità e di sorpresa, anche se necessità di uno sguardo sempre attento verso i nuovi linguaggi. XY è proprio un incrocio di arte, fotografia, musica.

 

foto di Gaia Consuelo Giani

 

XY di Alessandro Caputo, Chiara Caliò, Virginia Di Pietro, Mattia Galione, Alberto Strano, Italia, 2014, 37’, sab. 1 novembre, ore 22.30, Spazio Oberdan

 

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