L'IMPERDIBILE DI OGGI:<BR>OVER THE YEARS

L'IMPERDIBILE DI OGGI:
OVER THE YEARS

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Sono le immagini del cinema cinese fuor di regime a testimoniare, oggi, come un’evoluzione economica possa sformare un paesaggio e una tradizione. Pensate ai film di Jia Zhang-ke, Wang Bing, Zhao Liang: le tracce di uno strappo tra il rurale e l’ultramoderno, un’accelerazione esasperata che crea disequilibri insanabili, abissi di sfruttamento dei molti in favore dei pochi, ipertecnologia e maceria, mito di benessere e miseria disperata. In Europa, in un cinema in cui continua a soffiare un vento mesto che si è fatto stile e maniera, ci si muove tra le allegorie disperate e ultracromatiche dei greci e il vuoto politico (come afferma l’ultimo numero dei Cahiers du cinéma) del cinema francese e, al limite, si racconta la crisi con le forme di un realismo sociale lava-coscienza. Se c’è un film che è stato capace di mostrare un passaggio tra due paradigmi economici, questo è Over the Years di Nikolaus Geyrhalter: la dismissione di una fabbrica a conduzione familiare, tra la crisi economica e il passo pesante della globalizzazione, che il regista testimonia lungo 10 anni (secondo quell’idea di cinema che insegue il tempo dell’esistere, da I bambini di Golzow a Boyhood, passando per Doinel), seguendo il destino dei lavoratori. Con fare chirurgico, abbandonando ogni retaggio di sadismo dallo sguardo. Così le sue inquadrature frontali, a misura dell’espressione di chi gli sta di fronte, restituiscono tutte le sfumature di un’umanità struggente, tra il marchio del disastro economico e i desideri ridimensionati, abbandonati. Un documentario placido ed epico. Con individui che non sono mai personaggi, ma persone segnate tragicamente dal proprio tempo.

 

*Critico cinematografico, redattore di FilmTv, selezionatore per Filmmaker e curatore di saggi per Bietti Heterotopia

 

Over The Years, di Nikolaus Geyrhalter, Focus e Omaggio, mer 16, ore 16.30, MIMAT

 

 

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