LA SFIDA DI NOLLYWOOD ALL'IMMAGINARIO

LA SFIDA DI NOLLYWOOD ALL'IMMAGINARIO
di

Lagos calling analizza le trasformazioni prodotte nel continente africano dal'industria cinematografica nigeriana. Curato da Alejandro Jedlowski e Giovanna Santanera, il libro propone un'indagine a più direzioni su un fenomeno che racconta al tempo stesso il paesaggio postcoloniale dell'Africa

 

Lagos calling, ovvero “Nollywod e la reinvenzione del cinema in Africa”. Il libro, presentato oggi da Leonardo De Franceschi (Festival Center, ore 17.00) analizza la nascita e lo sviluppo dell'industria cinematografica nigeriana, divenuta una delle più produttive al mondo, e il suo impatto sul  cinema in tutto il continente. A partire da qui Lagos calling  (Aracne editrice ), curato da Alessandro Jedlowski e Giovanna Santanera, allarga attraverso una serie di saggi la prospettiva alle trasformazioni sociali e culturali dell'Africa in questi ultimi anni. E al tempo stesso offre una panoramica sul dibattito accademico che la nascita di Nollywood ha suscitato a livello internazionale, attraverso diversi spunti teorici ed etnografici che riflettono sulla produzione cinematografica in un contesto postcoloniale.

 

Caratterizzata da un orientamento commerciale, l'industria di Nollywood viene criticata dagli intellettuali africani che la giudicano priva di valore artistico. La maggior parte dei registi però attribuisce ai loro film un ruolo sociale ed educativo: non hanno un connotato “autoriale” ma sono efficaci, popolari, influenti. È un cinema “spazzatura” e al tempo stesso offre molte opportunità lavorative, il basso budget permette una grande libertà ma i film si presentano molto moralisti. I registi vorrebbero fare di più ma non hanno soldi e sono impoveriti dalla pirateria. L'identità di Nollywood si presenta dunque ambigua, eppure la sua scommessa è quella di reinventare il cinema africano “dal'interno” contro la colonizzazione degli immaginari. Ed è su questo che il libro ci mostra, sia attraverso un percorso storico che parte dall'uso del video, dai primi film realizzati alla fine degli anni 80 come quel Zinabue girato in Ghana dal gestore di un videoclub  o Living in Bondage, con saggi che esplorano le caratteristiche etnografiche di questa produzione fino al consumo della produzione nollywoodiana dei migranti, che vivono a Torino.

Articoli recenti

Daily