L’IMPERTURBABILITÀ DELL’ACQUA

L’IMPERTURBABILITÀ DELL’ACQUA
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Stasera in Proiezioni speciali – Flash: Still the Water di Naomi Kawase, struggente storia d’amore fra due adolescenti giapponesi dalle situazioni famigliari difficili. Il 25° FCAAAL chiude con l’opera poetica di una delle più talentuose autrici contemporanee

 

La madre di Kyoko, una sciamana, è malata terminale. Quella di Kaito si è ritrovata improvvisamente sola dopo la separazione dal marito, un distacco che il ragazzo fatica ad accettare. Da un iniziale naufragio il mare diventerà quasi un modo per annegare le loro sofferenze, luogo simbolico di rifugio e scoperta.

 

Le loro vite si intrecciano e si sostengono l’una all’altra nell’isola sub tropicale di Amami Oshima, un paradiso inviolato che agisce come un terzo personaggio sulle vicende dei protagonisti. 

 

Still the Water è l’ultimo film di Naomi Kawase, presentato in concorso al 67° Festival di Cannes ed è un superamento del dolore anche grazie alla bellezza della natura circostante, che a differenza dell’uomo, soffre nel silenzio, senza parole, senza paura. L’esperienza della regista in campo documentaristico influenza evidentemente la scelta narrativa del film, che attraverso un esercizio estetico essenziale ma efficace tratta il tema eterno della vita che sfiora la morte. 

 

A differenza del cinema di Chris Marker, che ha trattato il dualismo vita-morte della società giapponese in Sans soleil, in questo film la protagonista non riesce a provare curiosità per la morte come naturale sviluppo della vita e la paura del distacco è estremamente presente.

 

A differenza dell’idea markeriana del trapasso giapponese, in cui i bambini guardano alla morte con curiosità e come un naturale sviluppo della vita, escludendo la fase dolore e la paura del distacco. Ciò che mancherà a Kyoko saranno proprio la fisicità, lo sguardo e le carezze della madre. È consapevole che lo spirito rimarrà sempre presente, indissolubilmente legato alla sua vita, ma per lei «non è abbastanza». L’estrema delicatezza attraverso cui Kawase tratta la crescita dei protagonisti e l’ingresso nel mondo degli adulti si fonde a paesaggi lussureggianti che danno un ritmo naturale ai silenzi. La lentezza della narrazione e i dialoghi filosofico-esistenziali si intrecciano a un’atmosfera magica e sacrale, che rivela questo microcosmo lontano anni luce dalla nostra quotidianità. 

 

Still the Water racconta il fluire della vita umana in simbiosi con quella naturale, che nella momentanea apnea di una nuotata sott’acqua, trova un frammento onirico di felicità.

 

Still the Water di Naomi Kawase, oggi 10 maggio ore 21.00, Auditorium San Fedele

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