LA RIVOLUZIONE È LONTANA

LA RIVOLUZIONE È LONTANA
di

Je suis le peuple di Anna Roussillon vince il premio come Miglior documentario nella sezione Le Donne raccontano. Cronaca intima della rivoluzione egiziana

 

Il primo sciopero della storia si verificò intorno al 1100 a.C. in Egitto. I lavoratori dei templi di Tebe incrociarono le braccia fino a quando riuscirono a ottenere ciò che gli spettava. Una piccola grande rivoluzione.

«I am the people. Nothing is impossible!» è lo slogan che risuona nelle strade del Cairo molto tempo dopo, nel gennaio-febbraio 2011. Piazza Tahrir è l'epicentro delle proteste e contestazioni del popolo contro il Raiz Hosni Mubarak in nome di un rinnovamento politico e sociale.

Farraj è un contadino che vive con la famiglia in un piccolo villaggio nella Valle del Nilo. Lontano dal Cairo, dalle manifestazioni e dagli atti di disobbedienza civile di piazza Tahrir, Farraj, insieme alla moglie e ai figli, segue con orgoglio la rivoluzione attraverso la tv, definita «simbolo di gioia», e i giornali, tutte voci che comunicano il cambiamento.

In Je suis le peuple Anna Roussillon, francese ma cresciuta al Cairo, fa la scelta inusuale, ma più riuscita, di non seguire le rivolte dal suo centro nevralgico, e di mostrarcele attraverso lo sguardo speranzoso e i pensieri di Farraj e degli abitanti del villaggio. Due anni e mezzo di vita quotidiana, dal lavoro nei campi, alle serate passate davanti alla televisione. Sullo sfondo i cambiamenti politici, dalla caduta del Raiz dopo trent'anni, al colpo di stato di Al-Sisi, passando per l'elezione di Mohamed Morsi nel 2012, secondo Farraj «il primo civile a governare l'Egitto». Il documentario di Roussillon mette a fuoco efficacemente l'erosione delle convinzioni del protagonista, il passaggio dall'utopia alla disillusione verso una democrazia sognata che si rivela, purtroppo, ancora fittizia.

 

Je suis le peuple (I am the People) di Anna Roussillon, vincitore sezione Le Donne raccontano, ven 25 marzo, Spazio Oberdan

Articoli recenti

Daily