L’IMPERDIBILE DI OGGI: <br>OUR CITY

L’IMPERDIBILE DI OGGI:
OUR CITY

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Una grande città, meglio di un paese, può dare bene l'idea di come il mondo si stia trasformando in seguito agli spostamenti delle persone. Figurarsi se la città in questione è Bruxelles, cuore pulsante dell'Unione Europea, sede politica della NATO e di tante multinazionali e ONG. Dal secondo dopoguerra tanta gente è venuta a vivere qui. I primi migranti sono stati italiani. Quelli di oggi in parte sono europei, tanti vengono da più lontano e parlano lingue strane. Parliamo di persone che, per azzardo o per disperazione, si sono mosse dalla propria terra alla ricerca di una vita da compiersi. Molti l'hanno raggiunta, qualcuno non ha trovato niente.

Niente di straordinario. È ciò sta accadendo ovunque nel continente. Un grande e stratificato carosello in cui persino gli italiani hanno ripreso il ruolo di migranti e che oggettivamente, senza che neanche ce ne accorgiamo, attraversa ogni ambito sociale, connettendolo proprio grazie a questa totale diversità. Pochi sembrano rendersi conto di quale potenziale possa scaturire da tale interculturalità in fieri. La regista Maria Tarantino rientra tra questi, e con occhio fotografico, strappando alla realtà inquadrature fortemente narrative, in alcuni casi persino sottilmente ironiche, la mostra, scandagliando la città e trovando storie. Soprattutto coglie - in questo processo in atto - non paura, ma armonia, non diffidenza, ma simpatia. Perché chiunque ne fa parte, perché ciascuno ha una propria ragione per essersi messo in cammino.

 

 

* Fotografo, regista e docente di Linguaggio Cinematografico presso l'Università di Macerata. Ha esordito nel lungometraggio con il documentario Io / Tu - Il futuro è dei ragazzi. Con il filmmaker e antropologo Giorgio Cingolani ha da poco realizzato Homeward Bound: sulla strada di casa, film sperimentale attualmente in post-produzione che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International.

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