DONNE IN CRESCENDO

DONNE IN CRESCENDO
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La biografia di Senem Tüzen, regista di Motherland (Ana Yurdu), ha qualcosa di simile a quella della sua protagonista Nesrin. Una spinta vitale e creativa che una generazione di giovani donne turche porta nel DNA, così diverso da quello delle loro madri e delle loro nonne. Non si dovrebbe mai generalizzare perché sappiamo che molte donne nate in Turchia hanno fatto battaglie per emanciparsi e pagato sulla loro pelle il forte maschilismo che ancora esiste nel loro paese. Ma nel rapporto tra madre e figlia che si sviluppa in Motherland sembra di vedere tradotto in immagini il pensiero del Presidente Erdogan, con quell'idea di sottomissione da parte della donna nei confronti dell'uomo. Ecco quindi che nell'incontro generazionale che avviene nella casa di famiglia in Anatolia, Nesrin non riesce a concentrare il suo desiderio di scrivere un libro a causa della presenza ingombrante della madre, che la vorrebbe occupata in faccende femminili come l'economia domestica e servire il marito da cui Nesrin ha appena divorziato. Senem Tüzen ha studiato cinema a Istanbul e il bisogno di libertà è visibile non solo nella trama del suo film, ma anche nella ricerca visiva, con l’alternanza tra interni claustrofobici ed esterni che trasportano verso l’immensità.

Il cinema turco racconta un po’ questo, al di là delle storie che mette in scena. Come succede nei film pluri-premiati di Nuri Bilge Ceylan. La XXIII edizione di Sguardi Altrove con il Focus La Turchia dei nostri giorni porta a Milano, per la prima volta,  alcuni lavori firmati da registe turche, donne coraggiose che stanno rivoluzionando il cinema e la cultura in Turchia. Narrano di ragazze che fanno scelte diverse da quelle convenzionali. Artiste, ballerine, lavoratrici in un’area di servizio, operaie, donne che si ribellano ai mariti prepotenti e cercano una vita migliore che le veda protagoniste.

Come nel documentario My Letter to Pippa, in cui la regista Bingol Elmas prosegue,  con un vestito da sposa nero, il viaggio di Pippa Bacca l’artista italiana stuprata e  uccisa nel 2008, per mostrare quanto maschilismo c'è ancora in Turchia. 

 

*Giornalista e voce di cinema e cultura a Radio Popolare e direttrice artistica del Festival dei beni confiscati alle mafie

 

Ana Yurdu (Motherland) di Senem Tüzen, Nuovi Sguardi, gio 17 marzo, ore 20.00, Spazio Oberdan

Pippa'Ya Mektubum (My Letter to Pippa) di Bingol Elmas, La Turchia dei nostri giorni, sab 19 marzo, ore 17.00, Sala Gregorianum

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