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HOMETOWN/MUTONIA
di Chiara Serventi

Una giornata nel villaggio degli "scarti" insieme a Mutoid Waste Company, la comunità di artisti britannici che occupa una cava vicino a Santarcangelo di Romagna dove trasforma rottami in grandi sculture

Hometown è un’affermazione, una categorica dimostrazione di identità territoriale - «Questa è la mia città!» - Mutonia più che una città è un’isola di creatività, un’ideale nostalgico di aggregazione anarchica. A Santarcangelo di Romagna chiamano quest’area demaniale occupata “Il villaggio degli scarti” e dal 1990 è casa e laboratorio artistico della Mutoid Waste Company, la comunità di artisti della rave culture britannica, celebre in Italia per le sue sculture di grandi dimensioni, assemblate riciclando rottami metallici.

Nel 2013 il collettivo artistico ZimmerFrei, formato dalla videomaker Anna de Manincor, il sound designer Massimo Carozzi e la regista Anna Rispoli, realizza un documentario prodotto da SantarcangeloFestival 2013 sul villaggio dei Mutoid: Hometown/Mutonia. Il film, in linea con le altre sperimentazioni produttive del trio, s’immerge in un’indagine relazionale e identitaria del luogo.

Lo spettatore vive un’intera giornata nel campo: è ancora buio, pochi istanti prima dell’alba ed ecco che i profili delle persone e delle gigantesche sculture industriali di recupero si stagliano sullo schermo. È un invito a seguire la storia di questo particolare modello di insediamento urbano e rigorosa applicazione dell’arte del riciclo, attraverso le testimonianze e le interviste dei suoi abitanti.

«I Paesi sono solo luoghi in cui si abita (…) non è importante dove sei, ma con chi, la famiglia, gli amici». Hometown/Mutonia  si inserisce nel ciclo di lavori Temporary Cities, sui contesti urbani e rurali in via di trasformazione in cui si formano e si disfano città e comunità temporanee, esplorando i confini tra spazio pubblico e territori privati.

Hometown/Mutonia di ZimmerFrei, Italia 2013, 69', merc. 29 ottobre, ore 22.00, Spazio Oberdan