GUIDA PER RICONOSCERE <BR> I TUOI SANTI

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I TUOI SANTI

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Santa Teresa y otras historias - oggi in Concorso in prima italiana - unisce fatto di cronaca e 2666 di Bolaño, bianco e nero e colore, cinema d’inchiesta e noir, per raccontare la tragica storia del femminicidio di Ciudad Juárez in Messico in cui morirono 370 donne

 

Il riferimento alla cronaca è il femminicidio di Ciudad Juárez, in Messico, in cui morirono 370 donne. L’ispirazione letteraria è 2666, romanzo postumo di Roberto Bolaño, scrittore cileno per lungo tempo residente in Messico. Il risultato è Santa Teresa and Other Stories, primo lungometraggio del regista dominicano Nelson Carlos de los Santos Arias, in concorso a Filmmaker, che sarà presentato, in prima visione italiana, stasera (ore 19, Spazio Oberdan). La storia è quella di Juan de Dios Martínez, un fotografo ventenne di cronaca nera, inviato a indagare sulla profanazione delle chiese e sugli omicidi delle donne che lavorano in una fabbrica del luogo. Ciudad Juárez diventa nella fiction la città di Santa Teresa, capitale di una provincia a Nord del Messico e teatro di altri episodi drammatici, raccontati da un coro di voci senza corpo: brani letterari e testimonianze di una violenza reale. Il genere sfuma tra il documentario, il noir e l’inchiesta cinematografica, utilizzando un linguaggio barocco ed eterogeneo che fa ampio uso di sperimentazioni estetiche (passaggi dal bianco e nero al colore, didascalie e ralenti). Ci viene restituita con efficacia un’atmosfera angosciante dove si è in preda a un profondo smarrimento e  a un vago senso di indeterminatezza. 

 

Il regista de Los Santos Arias ha studiato alla Edinburgh School of Art e al California Institute of the Arts. Tra i suoi film precedenti: il corto Le dernier des bonbons e il documentario You Look Like a Carriage That Not Even the Oxen Can Stop.

 

Santa Teresa y otras historias di Nelson Carlos de los Santos Arias, Concorso internazionale, merc. 2 dicembre, Spazio Oberdan

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