NINÌ E BRANDY <br> PROTAGONISTE ALLO SPECCHIO

NINÌ E BRANDY
PROTAGONISTE ALLO SPECCHIO

di

Il festival inizia il suo racconto con due ritratti al femminile.  Ninì di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico e Actress di Robert Greene. Film distanti nella forma e nel tempo, ma un dialogo tra le due protagoniste è possibile. Noi l'abbiamo immaginato

 

Il documentario negli ultimi anni ha esplorato nuovi sentieri narrativi ed è diventato il terreno fertile per tecnologia e sperimentazione. Mettere a confronto Ninì e Actress è come ritrovare le tracce di questa trasformazione. Entrambi affidano il racconto alle parole delle protagoniste, Ninì Pietrasanta e Brandy Burre, ma se il primo unisce all'evocazione delle confessioni racchiuse nei diari di Ninì le immagini da lei stessa girate, il secondo incornicia la vicenda dell'attrice di The Wire nello scenario dello show business americano. Giustiniani e Rezzonico, lavorando di cesello su prezioso materiale d'archivio, compongono un omaggio a una figura femminile fuori dal comune. Greene si muove lungo un confine, tratteggia un ritratto di frustrazione femminile, offrendo allo stesso tempo l'unico palcoscenico possibile all'attrice desiderosa di tornare in scena. 

Ninì Pietrasanta è stata una delle prime alpiniste del secolo scorso e tra il 1932 e il '37 ha aperto insieme al marito, Gabriele Boccalatte, alcune delle vie più difficili del Monte Bianco. Brandy Burre è una donna contemporanea che, dopo il matrimonio, ha interrotto la carriera per accudire casa e figli. 

 

Le memorie di una sembrano le promesse disattese dell'altra. «Perché amico di grazia codesto risolino? Vi ronza nella testa una questione di femminismo? Dalla direzione del vostro sguardo comprendo quale sia l'oggetto delle vostre preoccupazioni. Questi benedetti pantaloni vi rimangono veramente contrari alle ragioni del sesso». Scrive Ninì nel suo diario e continua: «Ma via caro signor uomo sarebbe proprio questo il primo caso di una donna che porta i pantaloni al cospetto dell'uomo suo?». Domande che intendono provocare con ironia, farsi beffa del comune disappunto e insieme affermare una profonda sicurezza personale. Brandy risponde con meno determinazione. È intrappolata tra ambizione e fallimento, senza sapere come uscire da questa situazione. «Recitare mi aveva annoiata. Non ero più me stessa, ero i miei personaggi. Quando mi sono sposata ho ritrovato la spontaneità di una vita vera». E poi rimpiange: «Ho dimenticato cosa significhi essere libera, le responsabilità mi hanno completamente svuotata».


Brandy si misura con una realtà che ha tradito le sue aspettative. È tormentata dalla routine domestica e dipende economicamente dal marito, sogna a occhi aperti di ritornare a recitare, ma l'immagine che le restituisce lo specchio non è più quella che ha visto negli occhi del pubblico. «Mi hanno tolto una parte in favore di una ragazzina. Era un ruolo perfetto per me, ero pronta e conoscevo il produttore… Se questo non è stato abbastanza sono fuori dai giochi». E nei suoi gesti, nei suoi sorrisi forzati appare una cupa frustrazione. Sembra la conferma di una sconfitta femminile, che contrappone il lavoro alla famiglia senza possibilità di mediazione. Quasi ottant'anni prima Ninì rifletteva: «Da una parte la montagna, tutta strapiombi e dirupi, e dall'altra la donna, creatura di grazia nata per la cura della casa, per le ragioni più intime della vita. Noi siamo la grazia lo so, ma per carità che questa grazia non diventi una nostra croce e non si armi per essere difesa dalle facili ironie maschili».

 

Alla morte del compagno anche Ninì abbandonerà l'avventura per dedicarsi alla famiglia. Questo è uno dei suoi ultimi appunti: «Forse la passione delle Alpi, così viva nel nostro secolo è un indizio di un tempo inquieto che anela all'ignoto, all'imprevisto, che gusta il piacere ai margini della sofferenza». Un'eco rimasta rarefatta tra le vette, cui Brandy risponde con una riflessione più amara: «È incredibile quante regole ci siano. Ci limitiamo e le rispettiamo anche senza condividerle. Spesso mi sento triste, miserabile e sola. È questa la vita?». 

 

Ninì di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico

Prospettive, sab 29 novembre, ore 15.30, Cinema Arcobaleno, Sala 300

 

Actress di Robert Greene

Concorso, sab 29 novembre, ore 21.30, Cinema Arcobaleno, Sala 300

 

Articoli recenti

Daily