BROKEN FLOWERS

BROKEN FLOWERS
di

Stasera ultimo appuntamento della rassegna Esperimento Europa. Tocca ad Happily Ever After, documentario sui generis della regista croata Tatjana Bozic. L’abbiamo incontrata.

 

C’è chi si affida all’oroscopo, chi trascina il partner a fare terapia di coppia e chi invece sperimenta un metodo fai da te. Per capire cosa non andava nella relazione con il suo attuale compagno,Tatjana ha deciso di “curarsi” con un film: un viaggio a ritroso nel tempo tra gli amori più importanti della sua vita. Mosca, Amburgo, Londra, Zagabria alla ricerca dell’amore perduto.

 

Cosa vuol dire fare un documentario su se stessi?

Questo film è una tragicommedia, ma allo stesso un profondo scavo interiore in cui ognuno può ritrovarsi. Ho imparato molto su di me. C’è stato un percorso personale parallelo a quello di regia e non sempre i due collimavano. Anche il montaggio è stato una forma di terapia. Vedere ciò che riprendevo era un modo tutto particolare di stare da sola con me stessa.

Per esempio riguardando alcune scene mi sono resa conto di aver vissuto l’evento in modo totalmente diverso da come era andato in realtà. È stato utile per capire quanto spesso un’interpretazione distorta causi la nostra infelicità. In ogni caso la più grande conquista è il fatto di essermi accettata. Tutte le mie storie, anche quelle finite male, sono parte della mia personalità.

 

Hai mai avuto delle esitazioni visto il tuo livello di coinvolgimento?

Non ho mai pensato di fermarmi. Ero ossessionata dall’idea di venirne a capo ed ero così devota al progetto da dedicare al montaggio ogni momento disponibile.

 

Come hai preparato questo viaggio? Hai raccolto numeri, vecchi ricordi?

È stato un processo molto articolato. L’idea è nata nel 2006. Ho iniziato a ripensare al passato, recuperare materiale, foto e oggetti. La scrittura ha richiesto tempo anche perché mentre filmavo ho frequentato una masterclass sul documentario dove ho conosciuto il padre di mio figlio.

Solo nel 2011 ho ricontattato i miei ex, riflettendo molto sull’approccio che avrei avuto. Ognuno di loro ha avuto reazioni diverse. Il moscovita è rimasto sul vago, non credo che l’idea gli andasse a genio; il croato e il tedesco non potevano tirarsi indietro perché siamo in buoni rapporti. Invece l’inglese è stato particolarmente ostico: all’inizio non voleva che lo riprendessi. Poi sono riuscita a convincerlo.

 

I tuoi ex sono venuti alla prima?

Sì, è stato molto divertente. Il pubblico li ha riconosciuti alla festa dopo la proiezione. Ho sentito i commenti di alcune vecchiette: davvero bizzarri. Alla fine i miei ex si volevano coalizzare per ideare una versione maschile del film. Non è detto che non la facciano.

 

Esperimento Europa. 1914 - 1989 - 2014

Happily Ever After, ven. 5, ore 17, Teatro Studio Melato; sab. 13, ore 19, Spazio Oberdan

Articoli recenti

Daily