ATLANTE DELLE EMOZIONI

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Massimiliano Chiavarone, giurato del Mix, presenta la sua guida alternativa alla città: un mosaico di voci e di storie per raccontare le strade di Milano

 

Pugliese di nascita ma milanese di adozione, il giornalista Massimiliano Chiavarone è uno dei giurati di questa edizione del Festival Mix. Dove presenta il suo ultimo libro Com'è bella la città,Milano raccontata dai suoi protagonisti, una guida alternativa alla scoperta della metropoli.

 

Nel tuo ultimo libro Com'è bella la città ritroviamo un mosaico di voci note che forniscono un quadro sincero e intimo di Milano. C'era bisogno di un'altra guida sul capoluogo lombardo?

 

Se fai una ricerca bibliografica troverai un sacco di guide molto virate sullo shopping, il lusso e il commercio oppure la solita guida storicizzata sui monumenti. La mia è una guida emotiva, del cuore, una guida delle strade raccontate da personaggi che spiegano che in queste stesse strade è successo qualcosa di importante nella loro vita. In questo senso credo che la mia sia una guida "alternativa" fatta di emozioni, ricordi, sensazioni e di fatti, anche molto divertenti. Ognuna di queste storie è introdotta da alcuni piccoli "spot", come in un programma radiofonico, dove racconto la mia storia personale e il mio rapporto con Milano.

 

Puoi raccontarci qualche aneddoto citato nel libro?

 

Potrei raccontarti di Amanda Lear il cui debutto musicale è avvenuto qui a Milano, prima tappa del tour per lanciare il suo singolo Blood and Honey. Nell'impossibilità di trovare una sala dove fare le prove è stata portata, con una tutina tigrata attillatissima, all'interno della Caserma Perrucchetti, piena di soldati che alla fine impazzirono e non volevano più lasciarla andare via. Oppure di Massimo Boldi che agli esordi non sapeva come sbarcare il lunario e pensava di diventare tassista. O ancora, Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e Giorgio Faletti che, agli inizi delle loro carriere, condividevano un appartamento in viale Monza e, non riuscendo a mettere insieme pranzo e cena, racimolavano qualche ingrediente per cercare di variare un po' i sapori di una dieta basata praticamente sulla sola pastasciutta.

 

Come giurato del Festival Mix che cosa pensi dei film selezionati e del Festival in sé?

 

L'esperienza del Mix per me è consolidata come cittadino, spettatore e giornalista, mi ha sempre entusiasmato e ho sempre scoperto pellicole molto interessanti. In Italia c'è una sorta di blocco al racconto di questi temi e di questa parte di umanità, sconosciuta e per certi versi segregata. Per fortuna esistono realtà come il Mix che danno tanti stimoli e permettono di lanciare uno sguardo sul resto del mondo attraverso il cinema.

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