GLI OCCHI DI WISEMAN <br>E IL SUO ULTIMO CAPOLAVORO

GLI OCCHI DI WISEMAN
E IL SUO ULTIMO CAPOLAVORO

di

Un regista e fotografo italiano scrive per il nostro Daily, facendo il punto sull’opera, lo spirito e lo sguardo di Wiseman a partire dal nuovo film, vincitore di Filmmaker 35

 

In quasi cinquanta anni di attività ha creato oltre quaranta film, quaranta universi, frammenti del mondo e della Storia. 

Frederick Wiseman è probabilmente uno dei più grandi maestri del cinema documentario. Restituisce allo spettatore i mondi che visita, che incontra nel suo lavoro, concedendo il privilegio di viverli e abitarli con lui per tutta la durata della proiezione. Questi universi sono vissuti da persone vere, ognuna portatrice della sua storia, tasselli di un grande mosaico, strutturati in una complessa architettura in sé conclusa che non coincide, ma supera, la somma delle parti, delle micro storie che la compongono. 

I film di Wiseman sono diretti, autentici ma non oggettivi, come ha più volte sottolineato lo stesso autore: riflettono l’immediatezza, l’essenza, lo spirito dell’ambiente raccontato insieme al prendersi cura del mondo che l’autore persegue in ogni sua opera. 

In Jackson Heights ben si iscrive nella poetica del maestro: attraverso i volti, le parole, i dettagli, i “suoni ambiente”, le immagini serali e notturne del multietnico quartiere di New York, Wiseman riesce ancora una volta a calare lo spettatore nell’eterogeneo universo che descrive, analizzandolo e traducendolo attraverso l’inquadratura e il montaggio, senza tuttavia tradirne l’originale complessità e ricchezza.

 

*Laureato in filosofia, si forma presso la Civica Scuola di Cinema di Milano. Da diversi anni lavora come filmmaker e cinematographer. Ha curato le immagini di numerose produzioni – pubblicità, documentari, cortometraggi, lungometraggi – selezionate e premiate in festival nazionali ed internazionali.

Articoli recenti

Daily