ARIA BOREALE

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Anche il MFF si innamora della Svezia, abbiamo fatto una chiacchierata con Pietro Biancardi, editore di Iperborea,  per capire meglio il fascino del Nord

 

Dopo anni di polpettine con la marmellata e tavolini Lack dalle gambe traballanti, pare che anche noi abbiamo scoperto qualcosa di più sulla Svezia e sui Paesi nordici in generale. Un vero e proprio boom culturale, un vento che ha spinto anche in Italia la letteratura, il cinema e la televisione del Nord.

Ieri al MFF, l'evento speciale Visit Sweden ha proposto Broken Hills Blues di Sofia Norlin, opera prima della giovane regista svedese, già presentata alla Berlinale Generation (il Daily ha intervistato Lina Leandersson, attrice protagonista del film). A seguire la techno-house di Frida Vega, vj resident del Berns di Stoccolma. Pietro Biancardi, editore di Iperborea, fondata a Milano nel 1987 e specializzata in letteratura nord europea, sentiva da tempo l'aria fredda in arrivo.

 

Dice Biancardi: «Se parliamo di letteratura, questa è florida da molto tempo. Tanti l'hanno scoperta ultimamente dopo il successo globale della trilogia Millennium di Stieg Larsson, eppure la tradizione norrena è millenaria, dalle saghe medievali in poi. In un certo senso il destino dei nordici è quello di fare le cose prima degli altri senza che nessuno gliene abbia reso merito. Come ha detto Borges: “Per la storia universale le guerre e i libri scandinavi è come se non fossero mai esistiti”». Ma non si tratta solo di questo, o dell'aumento dei voli low cost che negli ultimi anni hanno portato la curiosità dei turisti a esplorare il Nord Europa. Secondo Biancardi questi Paesi hanno una marcia in più: «Abbiamo tantissimo da imparare dal Nord Europa, a partire dalla promozione del patrimonio artistico, letterario e cinematografico. I governi di Svezia e Danimarca, per esempio, hanno continuato a investire nell'esportazione della propria cultura e nell'istruzione nonostante la crisi. Sono diventati dei modelli. Noi lavoriamo molto con gli istituti culturali di questi Paesi, ci danno una mano a tradurre i testi e a organizzare i festival». Anche per quel che riguarda il cinema, l'interesse del pubblico è in crescita già da diversi anni, conferma Biancardi: «Dal 2012, con Caffè Copenaghen, abbiamo inserito nel nostro fesrtival letterario una sezione dedicata al cinema, sia classico che contemporaneo. Siamo partiti con Susanne Bier, Nicolas Winding Refn e Thomas Vinterberg. Nelle edizioni successive di Caffè Stoccolma e poi Caffè Helsinki, con la retrospettiva sui fratelli Kaurismäki, siamo andati sul sicuro».

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