LA TERRA TREMA

LA TERRA TREMA
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Una tazza trema. La terra anche. Tutto è scosso dal movimento. La macchina da presa inquadra due corpi che gridano, una coppia abbracciata e rannicchiata nell’angolo di una cucina.

Fuori solo una nuvola di fumo nero. Siamo a Fukushima in un passato recente che abbiamo conosciuto poco tempo fa – e ancora oggi - o visto almeno in parte attraverso i media.

Uomini mascherati e in muta anti-contaminazioni radioattive si aggirano come fantasmi tra le macerie.

La coppia, una volta evacuata la propria casa, si ritroverà ingabbiata tra il desiderio impossibile di normalità e l’abisso reale.

Stop, nuovo film dell’autore sudcoreano Kim Ki-duk (in trasferta giapponese), oggi in anteprima al FCAAAL, mette a fuoco la deriva dell’uomo verso la follia (la donna aspetta un bambino e le autorità vogliono farla abortire per possibili deformità del feto). Imbastisce un’opera che tesse realtà, fantascienza e orrore (tra fiction disturbante e verità presente). Racchiude le molte anime del cinema di Kim (la Natura, la vita di coppia, la ricerca di una fede, ma anche l’ossessione per la pelle umana) e innesca un potente senso di minaccia costante fuori e dentro lo schermo. Il protagonista maschile, Sabu, scatta a un bambino una foto che non vedremo mai. Osserviamo invece le dita dei piedi di un bambolotto, feticcio che la compagna Miki tocca in un grande magazzino come fosse il suo nascituro.

La realtà pare improvvisamente più difficile da mettere a fuoco dell’immaginazione horror (vedremo piuttosto sul Web un’icona shockante sugli effetti delle radiazioni su un feto).

In pochi dettagli Kim riesce a raggiungere la potenza di tante sue opere del passato come Ferro 3 (il bisogno di aggrapparsi a persone e cose per sopravvivere) e Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera (Buddha e Natura), ma anche la forza espressiva low budget del diario personale Arirang.

«Dica la verità, è incinta!» grida un uomo dal volto coperto dalla mascherina a Miki. Come se più la più naturale e fisiologica delle realtà di coppia fosse diventata improvvisamente una colpa.

 

Stop di Kim Ki-duk, Flash, mar 5 aprile, ore 19,00, Auditorium San Fedele

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