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LE RIBELLI D'ALGERIA
di Carlo Michele Caccamo

10949 Femmes, lungometraggio della giovane regista franco-algerina Nassima Guessoum, riceve la menzione speciale del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici. Il film, presentato nella sezione Le Donne raccontano, è un ritratto potente e sentito delle donne che hanno fatto la rivoluzione 

Attraverso il racconto di un’influente militante della Rivoluzione Algerina, quest’opera si propone di gettare, da una prospettiva tutta femminile, nuova luce su uno dei periodi più controversi della storia della lotta al colonialismo occidentale in Nord Africa.

10949 è il numero delle donne che hanno combattuto la battaglia di Algeri, vero simbolo della Guerra d’Algeria. Nassima Hablal era una di loro. Stretta collaboratrice di alcuni dei leader del FLN (Front de Libération Nationale) ripercorre nella pellicola la militanza nei movimenti indipendentisti, la prigionia, le torture e l’esilio prima a Düsseldorf, poi a Tunisi.

La macchina da presa mostra l’Algeria contemporanea indugiando sulle sue bellezze mediterranee. Nassima, nella sua fragilità, trascorre gli ultimi anni della propria vita, conservando però un’intensa lucidità nel ricordare i momenti eroici della vita passata. Non vuole che la si definisca «la sua giovinezza», perché dice di non aver mai smesso di viverla. A dare ulteriore testimonianza dell’Algeria negli anni della Rivoluzione (1954-1962) contribuiscono Baya, infermiera in una brigata di rivoluzionari, e Nelly, attivista parigina arrestata dall’esercito francese nonché compagna di cella di Nassima.

I ruoli di “ragazza” e “militante” si fondono in una sola persona, dando luogo a una prova di emancipazione e indipendenza che non ci aspetteremmo da una donna che rivendica fieramente la propria appartenenza alla cultura araba.

Raffinato e ironico lo sguardo di Nassima sulla Rivoluzione Algerina, senza che venga a mancare in nessun momento il rispetto dovuto a uno dei momenti più tragici della storia di questo paese.

Il racconto di chi ha vissuto in prima persona quei giorni ci fa comprendere il lato umano degli eroi della guerra di liberazione.

Nassima rivendica il suo passato da resistente anche negli ultimi giorni della malattia, fiera di aver donato agli algerini una Patria: un paese che Nassima Guessoum, figlia di emigranti, ha conosciuto solo dalla voce dei genitori.

Questo film è il dono della regista non solo a tutti i francesi di seconda generazione, ma a chiunque riconosca nelle parole di Nassima una traccia delle proprie radici di essere umano.