AMORI FLUIDI

AMORI FLUIDI
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Something must break, opera prima di Ester Martin Bergsmark, inaugura il Festival 

 

Sebastian cerca disperatamente qualcuno che possa amarlo e tiene in una scatola i ricordi di chi gli ha voluto bene. Mette a rischio la propria vita in avventure con sconosciuti, ma quando Andreas lo salva nel bagno di un locale, sente finalmente di appartenere a qualcuno. In una Stoccolma dai toni cupi e underground, lontana dalle atmosfere pulite e raffinate della Svezia made in Ikea, nasce una storia d’amore tra due uomini alla ricerca della propria identità:  Sebastian (Saga Becker), androgino, che veste spesso da donna e desidera diventare Ellie, e Andreas (Iggy Malmborg) che non è gay e rifiuta di poterlo essere.  «Volevo  che fosse la chimica che si genera tra Sebastian e Andreas a guidare il film, non la trama. Volevo mostrare la sensazione di avere le farfalle allo stomaco, ma anche quella di ricevere un vero e proprio pugno allo stomaco» dice Ester Martin Bergsmark, già noto al pubblico del Mix grazie al corto She Male Snails. Apre il festival col suo primo lungometraggio, Something must break (https://www.youtube.com/watch?v=2qO2jDv49wM), vincitore dell’Hivos Tiger Award all’International Film Festival di Rotterdam.

Interessato a indagare il rapporto con la sessualità, Bergsmark ne porta in scena sia il lato più crudo e animale, che quello romantico: «Il sesso è un aspetto naturale in una storia. La scena di sesso che preferisco è quando Sebastian e Andreas fanno l’amore per la prima volta, fino a qui non si sono ancora baciati; così iniziano ad esplorarsi. È una scena così bella e innocente, quando sei innamorato e vuoi esplorare l’altro». Il corpo maschile viene esplorato attraverso una visione unica e originale, che lo rende quasi feticcio, il regista ha dichiarato infatti di lavorare col direttore della fotografia Lisabi Fridell quasi come fosse un “coattore”, rimanendo nascosto per lasciarlo solo sulla scena con gli attori. Something must break si basa sul romanzo You are the roots that sleep beneath my feet and hold the earth in place, di Eli Levén, che ha collaborato alla scrittura della sceneggiatura e alla ricerca delle musiche.

Giovedì 19, 21.00, Sala Grande 

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