FILMARE MILANO <br>IN DIVENIRE

FILMARE MILANO
IN DIVENIRE

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Robert Park, un sociologo americano, già negli anni '60 aveva scritto che la città è il più riuscito dei tentativi fatti dall'uomo di rimodellare il mondo in cui vive, secondo i suoi desideri. Quindi l'uomo nel creare la città ha ricreato se stesso.

Alla luce di questa riflessione, anche i vari periodi di urbanizzazione di Milano, ma soprattutto di quella velocissima degli ultimi pochi anni, significherebbero che ci siamo ricreati varie volte ma senza sapere come e perché. Ci ha reso migliori o ha aumentato il nostro sentirci elementi insignificanti che vagano in questa città?

Sono apparsi i nuovi prodotti immobiliari che realizzano i sogni urbani secondo la pratica di un'etica neoliberista che propaganda un intenso individualismo proprietario e che diventa modello di socializzazione. La conseguenza non può che essere il sempre più crescente isolamento di individui pieni di ansia e nevrosi. L'urbanizzazione è essa stessa un prodotto: migliaia di lavoratori sono impegnati nel produrla e il loro lavoro crea valore e plusvalore.

Oggi che le fabbriche non esistono più, perché non vedere la città come luogo di produzione di plusvalore?

Proprio per questo credo che filmare la città nel suo divenire, nello specifico filmare Milano, sia "filmare il conflitto".

Filmmaker ha sempre sostenuto la narrazione di Milano e allora perché non vedere la storia del festival come una testimonianza in questa direzione?  

 

 

*Regista, docente di regia alla Civica scuola di cinema di Milano

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