IL PALMARÈS

IL PALMARÈS
di

Tutti i premi della 19 edizione del MFF.

 

 

CONCORSO LUNGOMETRAGGI

La Giuria del 19 Milano Film Festival, composta da Giuseppe Genna (scrittore, Italia), Yann Gonzalez (regista, Francia), Salette Ramalho (programmatrice e distributrice, Portogallo), assegna i premi:

 

Miglior Film Ex-aequo a

PLEMYA (THE TRIBE) di Myroslav Slaboshpytskiy / Ucraina / 2014 / 130’

NAVAJAZO di Ricardo Silva / Messico, Francia / 2014 /75’

Abbiamo avuto una lunga conversazione, appassionata e arricchente su tutti i film del concorso, ma due film in particolare hanno catturato la nostra più vibrante attenzione. È con grande entusiasmo che premiamo due film che mettono in discussione i confini, le estetiche e i concetti, due isole assolute impalate nel nostro tempo, che vanno oltre ogni genere.

 

Menzione Speciale a

KT GORIQUE e PASCAL TESSAUD

La giuria ha deciso di menzionare la straordinaria performance di una relazione speciale e unica che arricchisce ogni inquadratura del film.

KT Gorique e Pascal Tessaud in BROOKLYN

 

CONCORSO CORTOMETRAGGI

La Giuria del 19° Milano Film Festival, composta da LUX – Artists' Moving Image, assegna i premi:

 

Miglior Film a

SMILE, AND WORLD WILL SMILE BACK di Famiglia Al-Haddad / Yoav Gross / Ehab Tarabieh

Per la rappresentazione urgente e dignitosa della situazione in Cisgiordania, così come viene vissuta dai Palestinesi comuni, oltre la retorica dei politici e dei media internazionali, e per la dimostrazione potente del modo in cui il cinema può modulare le situazioni della vita reale con economia e generosità.

 

Menzione Speciale a

XENOS di Mahdi Fleifel / UK, Grecia, Danimarca / 2013 / 13’

Per il ritratto intenso e allo stesso tempo riservato della realtà della vita quotidiana di un rifugiato ad Atene, e degli effetti della crisi finanziaria, politica e sociale greca sui più vulnerabili.

  

PREMIO APRILE

attribuito dal comitato di selezione al film che meglio rappresenta lo spirito del festival.

 

Miglior Film a

COMANDANTE di Enrico Maisto / Italia / 2014 / 70’

Un documentario intimo e privato che sa essere pubblico e politico, dove l’indagine su un’amicizia dei padri diventa una riflessione su ferite ancora vive nella memoria di Milano e del paese. Enrico Maisto, nella sua ricerca, ha trovato un’altra prospettiva, personale e inattesa, per raccontare gli Anni di piombo. Mettendosi in discussione, senza il timore di osare, seguendo il ritmo imprevisto in cui si svela la realtà.

 

Menzione Speciale a

GRAND CANAL di Johnny Ma / Cina / 2013 / 19

SMILE AND WORLD WILL SMILE BACK di Ehab Tarabieh, Yoav Gross, al-Haddad Family / Israele, Territori Palestinesi / 2014 / 20’

Due poli opposti del fare cinema. Da un lato il documentario SMILE AND THE WORLD WILL SMILE BACK, testimonianza urgente di una resistenza civile e politica, raccolta dalle vittime in diretta, e capace di condensare il potere simbolico di un conflitto del presente, dall’altro la forza internazionale del cinema in GRAND CANAL nel mostrare un affetto paterno indimenticabile.

 

PREMIO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE

Supervenus di Frédéric Doazan / Francia / 2013 / 3' 

Per la capacità di sintesi, con cui, in pochi minuti vengono mostrate le contraddizioni e le crudeltà del nostro moderno canone estetico, per l'intelligenza e la leggerezza con cui la critica si riesce a trasformare in satira ironica

 

 

PREMIO DEL PUBBLICO - LUNGOMETRAGGI

WERE DENGÊ MIN (COME TO MY VOICE) di Hüseyin Karabey / Turchia, Germania, Francia / 2013 / 105’  

 

PREMIO DEL PUBBLICO - CORTOMETRAGGI

ESA MUSICA di Dario Vejarano / Colombia / 2013 / 27'

 

 

PREMIO STAFF MILANO FILM FESTIVAL

SOLO REX di François Bierry / Bel / 2014 / 23´ 

Per la dolcezza con la quale è narrato un romanzo picaresco, l'amicizia tra due soggetti diversi e il reciproco raggiungimento dell'apertura alla vita e della maturità. Per il surreale e il grottesco, agiti in campo a definire una commedia di formazione ottimamente performata dal punto di vista attoriale e cinematografico. Per la riflessione sui difetti e su quanto non sono altro che caratteristiche. Per la rappresentazione dell'eroe postmoderno, con la motosega al posto della spada ma sempre in sella al suo cavallo, paladino della comprensione tra i mondi perché rimasto tutore dell'andato, il Mago Merlino che guida il suo Semola, un ibrido tra Jason X e Bukowski ma in forma cowboy. Divertente e di perfetta tenuta come molto del cinema belga contemporaneo.

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